Decreto Ministeriale
18 dicembre 1975 (in SO alla GU 2
febbraio 1976 n. 29)(1)
Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia
scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed
urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia
scolastica
(1) Le presenti norme tecniche sostituiscono tutte quelle
precedentemente emanate anche sotto forma di circolari e parzialmente le
riproducono. Sono state introdotte nel testo le modifiche apportate con
d.m. 13 settembre 1977 (G.U. 13 dicembre 1977 n. 338). A decorrere
dalla data di entrata in vigore della Legge 11 gennaio 1996, n. 23
"Norme per l'edilizia scolastica" non si applicano più le norme del
presente decreto salvo quanto previsto al comma 3 dell'art. 5 della legge
indicata.
Il Ministro per i lavori pubblici di concerto con il
Ministro per la pubblica istruzione
Visto l'art. 11 della legge 24 luglio 1962, n. 1073; Visto l'art. 3
della legge 18 dicembre 1964, n. 1358; Visto il decreto del Presidente
della Repubblica 1° dicembre 1956, 1688; Visti gli articoli 11, ultimo
comma, e 60 della legge 28 luglio 1967, n. 641, recante nuove norme per
l'edilizia scolastica e universitaria e piano finanziario dell'intervento
per il quinquennio 1967-71; Visto il proprio decreto emanato di
concerto con il Ministro per la pubblica istruzione in data 21 marzo 1970,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, supplemento ordinario n. 134
del 1° giugno 1970, con Il quale sono state approvate le norme tecniche
relative all'edilizia scolastica, ivi, compresi gli indici minimi di
funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica; Visto il proprio
decreto emanato di concerto con il Ministro per la pubblica istruzione in
data 26 marzo 1971, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del
14 marzo 1971, concernente la sospensione dell'applicazione delle
suindicate norme tecniche approvate con il decreto ministeriale 21 marzo
1970, sopracitato; Vista la legge 5 agosto 1975, n. 412, concernente
norme sulla edilizia scolastica e piano finanziario di
intervento; Ritenuta la necessità, ai fini della più sollecita,
attuazione della citata legge n. 412, di ripristinare - nelle more
dell'emanazione delle nuove norme tecniche di cui all'art. 9 della legge
stessa - l'applicazione di quelle già approvate con il decreto
ministeriale 21 marzo 1970, e poi sospese con il decreto ministeriale 26
marzo 1971, opportunamente aggiornate, modificate ed integrate dal centro
studi per l'edilizia scolastica del Ministero della pubblica istruzione,
giusta quanto previsto dall'art. 3 dello stesso decreto ministeriale 21
marzo 1970; Visto lo schema di "Norme tecniche relative all'edilizia
scolastica aggiornate" (ed. novembre 1975) dal centro studi del Ministero
della pubblica istruzione; Visto il voto n. 802 reso nell'adunanza del
21 novembre 1975 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici (sezioni
riunite 1a e 6a); Considerato che al richiamato
schema di norme tecniche aggiornate sono state apportate le ulteriori
integrazioni, prescritte e raccomandato dal Consiglio superiore con il
menzionato voto n. 802; Ritenuto che occorre provvedere
all'approvazione di tali norme
aggiornate;
Decreta:
1. Sono approvate le allegate
norme tecniche relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici
minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi
nell'esecuzione delle opere di edilizia scolastica aggiornate ai sensi
dell'art. 3 del decreto ministeriale 21 marzo 1970, citato nelle
premesse; 2. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana.
NORME
TECNICHE
1. Criteri generati. 1.0.
Introduzione. 1.0.1. In sede di formazione dei piani urbanistici
dovrà procedersi alla localizzazione e al dimensionamento delle scuole di
ogni ordine e grado, attenendosi ai criteri di cui ai seguenti punti e
tenendo conto di tutti gli elementi che confluiscono nel problema, e
cioè: i) delle condizioni ecologiche ed urbanistiche; ii) delle
caratteristiche di sviluppo demografico ed economico del territorio
esaminato, con riferimento al tipo ed agli effettivi andamenti della
popolazione residente; iii) della conseguente entità degli effettivi da
scolarizzare, nonché dei tipi e della quantità delle scuole; iv) del
livello delle attrezzature culturali; v) della quantità e dello stato
degli edifici esistenti; vi) dei piani finanziari per attuare il
programma, ai vari livelli; vii) dei tempi di attuazione; viii)
delle osservazioni e delle proposte formulate dal consiglio scolastico
provinciale e dai consigli scolastici distrettuali ove
costituiti. Qualora le previsioni del piano urbanistico generale
debbano essere attuate mediante la successiva precisazione della
delimitazione dell'area, i criteri suddetti dovranno essere verificati in
sede di formazione del piani di esecuzione (piani particolareggiati,
lottizzazioni convenzionate, ecc.). Le previsioni dei piani regolatori
vigenti o adottate dovranno essere adeguate alle presenti norme e pertanto
dovrà procedersi alle relative verifiche. La stessa verifica dovrà essere
effettuata per i programmi di fabbricazione. Per le opere da realizzare
in comuni sprovvisti di piani urbanistici l'ubicazione degli edifici sarà
determinata tenendo conto delle presenti norme. 1.0.2. Allo scopo di
garantire, per qualunque tipo di scuola, indipendentemente dalla
localizzazione e dimensione, un massimo di relazioni che permettano a
tutti gli allievi, senza distinzione di provenienza e di ceto, di
istruirsi, nelle migliori condizioni ambientali ed educative, ogni
edificio scolastico va considerato parte di un "continuum "
educativo, inserito in un contesto urbanistico e sociale, e non come
entità autonoma. Pertanto, gli edifici scolastici debbono essere
previsti in stretta relazione tra di loro e con altri centri di servizio,
con essi integrabili sia spazialmente che nell'uso, quali: servizi
sportivi, ricreativi, culturali, amministrativi, ecc. Per quanto
concerne l'interrelazione tra più scuole di uno stesso ambito
territoriale, si deve favorire lo stretto coordinamento tra i servizi, le
attività scolastiche e parascolastiche delle singole
scuole..
1.1. Localizzazione della scuola. 1.1.1. Le
destinazioni di zona e le localizzazioni relative all'edilizia scolastica
debbono discendere da uno studio morfologico preliminare dell'ambiente
(preesistenze urbane, storiche, naturali, risanamento e completamento di
centri urbani, nuove progettazioni urbane, ecc.)., che valuti le
conseguenze determinate dalla scuola nel contesto in cui viene
inserita. Nello stesso studio dovrà essere precisato in quali modi la
scuola favorisce lo scambio di relazioni sociali, assumendo, insieme con
le altre componenti della struttura urbana, il carattere di strumento
correttivo o incentivo della pianificazione urbanistica. Si dovrà,
inoltre, tener conto: i) del tipo di scuola, dell'età e del numero
degli alunni destinati a frequentarla; ii) del tempo massimo e del modo
di percorrenza (a piedi, con veicoli, motoveicoli, autoveicoli pubblici o
privati, servizi di trasporto scolastico, ecc.) tra la residenza degli
alunni e la scuola e viceversa; iii) delle condizioni
ambientali. 1.1.2. Per quanto riguarda i tempi e modi di percorrenza in
relazione al tipo di scuola e all'età degli alunni, va considerato quanto
segue: i) la scuola materna è strettamente collegata alla morfologia
residenziale e gli alunni non sono autonomi nella percorrenza dalla
residenza alla scuola e viceversa; ii) la scuola elementare si
riferisce ad un ambito residenziale, che, nella normalità dei casi,
consente di raggiungerla a piedi; per gli insediamenti sparsi, ove non
sussistano condizioni di eccezionalità (mancanza di strade adeguate,
insufficienza di mezzi di trasporto, condizioni climatiche stagionali
avverse per lunghi periodi di tempo, ecc.) gli alunni, per raggiungere la
scuola, possono usufruire di mezzi di trasporto scolastico o di mezzi
pubblici o privati; iii) la scuola secondaria di primo grado (media),
sia che si riferisca allo stesso ambito residenziale della scuola
elementare o, come talora avviene, a zona più vasta, è frequentata da
alunni più autonomi nel percorrere la distanza residenza-scuola, e
maggiormente adatti ad usufruire di mezzi di trasporto; iv) la scuola
secondaria di secondo grado può essere raggiunta con mezzi di trasporto
scolastici o autonomi, pubblici o privati, e, appartenendo ad un ambito
territoriale, deve essere localizzata in modo da permettere agli alunni,
indipendentemente dalle loro condizioni economiche e sociali, la più ampia
scelta tra i vari tipi che la differenziano; a tale scopo possono essere
riunite in un unico centro scolastico scuole di diverso tipo, con servizi
ed attrezzature comuni e, nei casi espressamente previsti, con annessa
residenza per allievi e professori. Quando la scuola è raggiungibile a
piedi, il percorso casa-scuola deve essere agevole ed effettuabile nelle
condizioni di massima sicurezza e, possibilmente senza attraversamenti di
linee di traffico (stradale, tranviario, ferroviario, ecc.); quando gli
alunni provengono da un più vasto ambito territoriale, l'ubicazione deve
essere tale da garantire, nelle condizioni di massima sicurezza, un rapido
collegamento tra la scuola e il territorio servito: si deve, pertanto,
tener conto della vicinanza e della agevole raggiungibilità di nodi di
traffico (stazioni ferroviarie, di metropolitana, di autobus, svincoli
autostradali, ecc.) e di linee di comunicazione. 1.1.3. Le distanze ed
i tempi di percorrenza massimi, in relazione ai modi di percorrenza ed ai
tipi di scuola, sono prescritti nella tabella 1. Onde evitare un
eccessivo frazionamento delle attrezzature scolastiche, inopportuno sotto
il profilo didattico ed economico, si ammette la possibilità di. deroga
purchè l'ente obbligato istituzionalizzi e gestisca un servizio di
trasporto gratuito per gli alunni della scuola materna e della scuola
dell'obbligo. 1.1.4. Per quanto riguarda le condizioni ambientali, la
scuola dovrà essere ubicata: i) in località aperta, possibilmente
alberata e ricca di verde, che consenta il massimo soleggiamento o che sia
comunque, una delle migliori in rapporto al luogo; ii) lontana da
depositi e da scoli di materie di rifiuto, da acque stagnanti, da strade
di grande traffico, da strade ferrate e da aeroporti con intenso traffico,
da industrie rumorose e dalle quali provengono esalazioni moleste e
nocive, da cimiteri e da tutte quelle attrezzature urbane che possono
comunque arrecare danno o disagio alle attività della scuola
stessa; iii) in località non esposta a venti fastidiosi e non situata
sottovento a zone da cui possono provenire esalazioni o fumi nocivi o
sgradevoli.
1.2. Dimensioni della scuola. 1.2.1. Premesso
che la scuola deve disporre di un minimo di servizi e di attrezzature
affinché il processo educativo sia efficiente, la dimensione ottimale di
un edificio scolastico è in funzione: i) di quanto detto nel punto
1.0.; ii) della necessità di assicurare che i raggruppamenti di alunni
in relazione all'età, al grado e al tipo di scuola frequentata risultino
socialmente educativi; iii) dei programmi che, per ogni tipo di scuola,
determinano la quantità e la qualità dei servizi e delle attrezzature,
necessarie; iv) del grado di utilizzazione dei servizi e delle
attrezzature, che deve tendere ad essere massimo, compatibilmente con le
esigenze di una razionale organizzazione dei movimenti degli alunni; v)
della possibilità di disporre di locali utilizzabili anche per le funzioni
degli organi previsti dai decreti delegati, per l'educazione permanente,
per la sperimentazione didattica; vi) all'opportunità, nella
programmazione degli interventi, di porre particolare attenzione nella
scelta delle dimensioni dei vari tipi di scuole, preferendo quelle che, a
parità di altre condizioni, presentino il più basso rapporto
superficie/alunno. Ciò, oltre a favorire la concentrazione, auspicabile
anche in base a criteri didattici e gestionali, tenderebbe
all'eliminazione di fatto di alcune dimensioni intermedie che non trovano
molte giustificazioni di tipo curricolare, organizzativo ed
economico. 1.2.2. In applicazione alle considerazioni di cui al punto
precedente, le dimensioni minima e massima dell'edificio scolastico per
ogni tipo di scuola sono così indicate: i) Scuola materna. Tenuto
conto dell'antieconomicità e dell'inopportunità degli edifici di una o due
sezioni, si deve evitare, per quanto possibile, di realizzare edifici di
dimensioni inferiori alle tre sezioni, assicurando contemporaneamente, ove
necessario, i trasporti di cui al punto 1.1.3.. Dal punto di vista
didattico e logistico è opportuno prevedere, laddove possibile, edifici
contigui per scuole materne ed elementari. La dimensione massima è
fissata in nove sezioni. ii) Scuola elementare. Con criteri analoghi
a quelli indicati per la scuola materna la dimensione minima è fissata in
5 classi e quella massima in 25 classi. iii) Scuola media. La
dimensione minima è fissata in 6 classi e quella massima in 24
classi. iv) Scuole secondarie superiori. Tenuto conto: - del
limitato periodo di applicazione delle presenti norme; - dell'imminente
entrata in vigore della riforma della scuola secondaria; - della
opportunità di concentrare istituti superiori di vario tipo in centri
polivalenti, la cui dimensione massima globale va relazionata alle
condizioni del traffico ed alle reti di trasporti pubblici inerenti alle
zone servite; la dimensione minima è di 10 classi (250 alunni) e quella
massima di 60 classi (1500 alunni).
2. Area. 2.0.
Caratteristiche generali. 2.0.1. Oltre ad avere tutti i requisiti
generali, di cui ai capitoli precedenti, l'area deve avere le seguenti
caratteristiche specifiche: i) deve essere generalmente di forma
regolare e possibilmente pianeggiante; qualora non siano disponibili suoli
di tali caratteristiche l'ampiezza minima di cui al punto 2.1.2, dovrà
essere congruamente aumentata; ii) non deve insistere su terreni umidi
o soggetti a infiltrazioni o ristagni e non deve ricadere in zone franose
o potenzialmente tali; inoltre le caratteristiche meccaniche devono essere
tali da non esigere fondazioni speciali che possano incidere
eccessivamente sul costo totale della costruzione; iii) quando non sia
possibile reperire aree che presentino i requisiti e le caratteristiche di
cui al punto precedente ii), la commissione provinciale prevista dall'art.
10 della legge 5 agosto 1975, n. 412, prima di pronunciarsi, potrà
richiedere che siano svolte le necessarie indagini geologiche e
geotecniche e che sia sentito, eventualmente, il parere di esperti, per la
programmazione di necessarie opere di consolidamento, sistemazione e
fondazione, da attuare nel rispetto delle istruzioni riportate nella
circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3797 del 6 novembre 1967
(1); iv) deve avere accessi sufficientemente comodi ed ampi
muniti di tutte le opere stradali che assicurino una perfetta
viabilità; v) deve consentire l'arretramento dell'ingresso principale
rispetto al filo stradale in modo da offrire sufficiente sicurezza
all'uscita degli alunni; vi) non deve avere accessi diretti da strade
statali e provinciali. 2.0.2. L'area non coperta dagli edifici deve
essere congruamente alberata, sistemata a verde, e attrezzata per
consentire un
permanente ____________________________________
(1)
La circolare n. 3797/1967 è ora sostituita dalle norme contenute nel d.m.
29 gennaio
1981. ____________________________________
svolgimento, anche
all'aperto, delle attività educative e ginnico-sportive; la sistemazione,
prevista in sede di progetto, dovrà essere tale da consentire una sua
facile ed idonea manutenzione. 2.0.3. Le caratteristiche di ampiezza
dovranno risultare da appositi atti istruttori in sede di approvazione dei
piani urbanistici, mentre i requisiti geotecnici potranno risultare in
sede di approvazione dei piani di esecuzione.
2.1.
Ampiezza. 2.1.1. L'ampiezza dell'area dovrà essere tale da
garantire, per ogni tipo di scuola ed in funzione dei programmi
didattici: i) la costruzione dell'edificio nel rispetto delle esigenze
espresse dalle presenti norme; ii) le successive trasformazioni ed
ampliamenti dell'edificio che dovessero rendersi necessarie al fine di
adeguarlo ad. ulteriori esigenze di ordine didattico; iii) la
realizzazione degli spazi all'aperto previsti nelle presenti
norme. 2.1.2. L'ampiezza minima, che ogni area deve avere, è prescritta
nella tabella 2, salvo che, qualora ricorrano eccezionali motivi,
non sia diversamente prescritto in sede di approvazione dei piani
urbanistici. 2.1.3. L'area coperta dagli edifici non deve essere
superiore alla terza parte dell'area totale. 2.1.4. Il rapporto tra
l'area dei parcheggi e il volume dell'edificio di cui all'art. 18 della
legge 6 agosto 1967, n. 765 deve essere non inferiore ad 1 m2
su ogni 20 m3 di costruzione. Il volume complessivo della
costruzione si determina sommando, al netto delle murature, i volumi delle
aule normali e speciali (esclusi i laboratori e gli uffici),
dell'auditorio, della sala riunioni, della biblioteca, della palestra e
dell'alloggio del custode.
3. Norme relative
all'opera. 3.0. Caratteristiche dell'opera in
generale. 3.0.1. Ogni progetto dovrà prevedere la realizzazione
dell'edificio o plesso scolastico, completo dell'indicazione di tutti gli
impianti, servizi e arredi, nonché della sistemazione dell'area. 3.0.2.
In relazione al tipo di scuola e al numero di alunni e di servizi e di
classi, ed alle reciproche integrazioni, determinate in base ai capitoli
precedenti, i progetti dovranno prevedere tutti i locali e spazi
necessari: i) per lo svolgimento dei programmi didattici e delle
attività parascolastiche; ii) per lo svolgimento dei programmi di
insegnamento dell'educazione fisica e sportiva; iii) per le attività di
medicina scolastica a norma del decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518; iv) per l'alloggio del
custode quando sia riconosciuto necessario dall'ente obbligato, sentito il
parere del provveditore agli studi; v) per la mensa scolastica, quando
non sia possibile assicurare diversamente tale servizio se
indispensabile. 3.0.3. Per quanto riguarda la morfologia dell'edificio,
si stabilisce quanto segue: i) l'edificio, qualunque sia l'età degli
alunni e il programma didattico, sarà concepito come un organismo
architettonico omogeneo e non come una semplice addizione di elementi
spaziali, contribuendo così allo sviluppo della sensibilità dell'allievo e
diventando esso stesso strumento di comunicazione e quindi di conoscenza
per chi lo usa; ii) la disposizione, la forma, la dimensione e le
interrelazioni degli spazi scolastici saranno concepiti in funzione: a)
dell'età e del numero degli alunni, delle attività che vi si svolgono,
degli effettivi che ne usufruiscono; b) delle unità pedagogiche
determinate dai tipi di insegnamento e dai metodi pedagogici, e formate
sia dal singolo alunno, come unità fondamentale, che da gruppi più o meno
numerosi, fino a comprendere l'intera comunità scolastica; c) della
utilizzazione ottimale degli spazi previsti (superfici costruite) e dei
sussidi didattici, compresi gli audiovisivi; iii) l'organismo
architettonico della scuola, per la introduzione nei metodi didattici di
attività varie e variabili in un arco temporale definito (un giorno, una
settimana, ecc.), deve essere tale da consentire la massima flessibilità
dei vari spazi scolastici, anche allo scopo di contenere i costi di
costruzione; l'individuazione delle parti flessibili deve corrispondere,
peraltro, alla individuazione di parti ben definite (fisse), quali, ad
esempio, gli spazi per le attività speciali (scienze, fisica, chimica,
ecc.) auditorio, palestra, ecc. Per realizzare la flessibilità, che
interessa anche le differenti dimensioni dei gruppi di allievi durante la
giornata, si adotteranno i più moderni accorgimenti atti a suddividere lo
spazio mediante pareti o porte scorrevoli e arredi trasportabili; iv)
inoltre, per il continuo aggiornarsi e trasformarsi dei metodi didattici,
l'organismo architettonico deve essere trasformabile nel tempo senza
costosi adattamenti. A tale scopo si dovrà prevedere, ad esempio, la
eventuale rimozione delle pareti interne delimitanti l'attuale spazio per
l'unità pedagogica (aula), senza che debbano essere ripristinati pavimenti
e soffitti e senza una complessa trasformazione degli impianti
tecnici. 3.0.4. L'edificio deve essere progettato in modo che gli
allievi possano agevolmente usufruire, attraverso gli spazi per la
distribuzione orizzontale e verticale, di tutti gli ambienti della scuola,
nelle loro interazioni e articolazioni ed, inoltre, raggiungere le zone
all'aperto. Ciò comporta che le attività educative si svolgano: i)
per la scuola materna, a diretto contatto con il terreno di gioco e di
attività all'aperto; ii) per la scuola elementare e media, normalmente,
su uno o due piani e, qualora il comune, previo parere del provveditore
agli studi, sentito il consiglio di distretto ove costituito, lo ritenga
inevitabile, su più di due piani; iii) per la scuola secondaria di
secondo grado, normalmente su tre piani e, qualora l'ente obbligato,
previo parere del provveditore agli studi, sentito il consiglio di
distretto ove costituito, lo ritenga necessario, su più piani. 3.0.5.
In funzione delle caratteristiche morfologiche dell'insediamento, o quando
previsto in sede di piani regolatori generali e particolareggiati, o di
altri definiti strumenti urbanistici, è consentito collocare l'organismo
scolastico, progettato secondo le presenti norme, su strutture edilizie
non di uso scolastico, o comunque sollevate dal suolo. In tal caso gli
accessi alla scuola dovranno essere indipendenti ed i collegamenti
verticali, necessari per raggiungere i piani adibiti a scuola, dovranno
essere meccanici ad uso esclusivo della scuola ed essere dimensionati in
funzione degli effettivi scolastici. Dovrà, in ogni caso, essere garantito
lo svolgimento delle attività ginnico-sportive, anche in zone adiacenti o
limitrofe, e quelle relative alla vita all'aperto, in zone o terrazze
praticabili opportunamente sistemate e protette, strettamente adiacenti
alla scuola. 3.0.6. Sarà consentito ubicare in piani seminterrati
solamente locali di deposito e per la centrale termica o elettrica; non
saranno considerati piani seminterrati quelli la cui metà del perimetro di
base sia completamente fuori terra. 3.0.7. L'edificio scolastico dovrà
essere tale da assicurare una sua utilizzazione anche da parte degli
alunni in stato di minorazione fisica. A tale scopo saranno da osservarsi
le norme emanate dal Servizio tecnico centrale del Ministero dei
lavori pubblici, contenute nella circolare n. 4809 del 19 giugno
1968.(1), con gli adattamenti imposti dal particolare tipo di
edificio cui le presenti norme si riferiscono, e indicati nei capitoli che
seguono, relativamente agli spazi per la distribuzione (3.8.2.) e per i
servizi igienico-sanitari (3.9.2.). 3.0.8. I valori di illuminamento
dipendono anche dalla posizione dell'edificio scolastico rispetto ad altri
circostanti o prospicienti che potrebbero limitare il flusso luminoso
proveniente dalla volta celeste: per tale ragione non sono ammessi cortili
chiusi o aperti nei quali si affacciano spazi ad uso didattico senza una
precisa e motivata ragione che giustifichi la loro funzione nella
configurazione dell'organismo architettonico, e che dimostri, attraverso
il calcolo, il rispetto delle presenti norme per la parte riguardante le
condizioni dell'illuminazione. Sono invece consentiti piccoli patii, negli
edifici ad uno o a due
piani. ______________________________
(1) La
circolare deve considerarsi abrogata e sostituita dalle norme contenute
nel d.P.R. 27 aprile 1978 n.
384. ______________________________
Per analoga ragione la
distanza libera tra le pareti contenenti le finestre degli spazi ad uso
didattico e le pareti opposte di altri edifici, o di altre parti di
edificio, dovrà essere almeno pari ai 4/3 dell'altezza del corpo di
fabbrica prospiciente; tale distanza non dovrà, comunque, essere inferiore
a 12 m. La distanza libera dovrà risultare anche se gli edifici
prospicienti siano costruiti, o potranno essere costruiti, in osservanza
di regolamenti edilizi locali all'esterno dell'area della
scuola. 3.0.9. I parametri dimensionali e di superficie, nonché il
numero dei locali, dipendono dalle caratteristiche degli stessi, dai
programmi e dal grado di utilizzazione dei servizi e delle
attrezzature. Nella tabella 3 sono indicati i valori delle superfici
globali lorde per i vari tipi di scuole. Tali valori, come del resto viene
sottolineato in nota alla stessa tabella, sono orientativi e sono
presentati allo scopo di facilitare una prima valutazione in sede di
programmazione. Da tali valori risultano pertanto escluse le superfici
relative a richieste eventuali quali: l'alloggio del custode, l'alloggio
per l'insegnante o gli uffici per le direzioni didattiche (per determinati
tipi di scuole elementari), le palestre del tipo B in scuole elementari o
medie secondo quanto previsto al punto 3.5.1. Nella tabella 4 sono
prescritte le altezze (nette) standard di piano. Nelle tabelle 5 e 12
sono prescrittti gli indici standard di superficie, e il loro eventuale
grado di variabilità, articolati per categorie di attività: i) per
attività didattiche (aule normali e, a seconda del grado della scuola,
spazi per attività interciclo, aule speciali, laboratori, ecc.); ii)
per attività collettive (biblioteca, mensa, spazi per attività integrative
e parascolastiche); iii) per attività complementari alle attività
precedenti (uffici, servizi igienici, atrio, percorsi interni,
ecc.). Sono inoltre prescritti gli standard dimensionali relativi: -
agli spazi per le attività sportive, espressi in termini di valori unitari
corrispondenti ad unità funzionali ripetibili costituite da spazio
palestra, spogliatoi, servizi, depositi e locali per la visita
medica; - all'abitazione del custode ove richiesta; - alla direzione
didattica per le scuole elementari ove richiesta. Nelle medesime
tabelle sono inoltre indicati il tipo e il numero dei locali, per alcuni
dei quali vengono fissate dimensioni ottimali. 3.0.10. Per i tipi di
scuole, e di istituti non contemplati si fa rinvio, in quanto applicabili,
alle disposizioni di cui alle presenti norme.
3.1.
Caratteristiche degli spazi relativi all'utilità pedagogica. 3.1.0.
Generalità. - La classe costituisce il raggruppamento convenzionale
previsto dai programmi vigenti per ogni tipo di scuola, ad eccezione della
scuola materna che è organizzata in sezioni. Tale raggruppamento
convenzionale tende a trasformarsi in altri raggruppamenti determinati non
solo in base alla età, ma anche in funzione delle attitudini e degli
interessi di ciascun alunno, sia per quanto concerne le attività
programmate che quelle libere. Ne consegue che lo spazio tradizionalmente
chiamato "aula", destinato oggi ad ospitare la classe, già organizzata per
attività, dovrà in futuro consentire l'applicarsi di nuove articolazioni
di programmi e la formazione di nuove unità pedagogiche. Ciò premesso,
lo spazio destinato all'unità pedagogica deve essere concepito in funzione
del tipo di scuola (che determina quale parte di attività didattica vi si
deve svolgere) e del conseguente grado di generalità o di specializzazione
dell'insegnamento. Inoltre quale che sia il tipo di scuola: i) deve
consentire lo svolgersi completo o parziale (ai livelli di informazione,
di progetto, dì verifica, di comunicazione) delle materie di programma da
parte degli allievi, sia individualmente, sia organizzati in gruppi
variamente articolati; ii) deve poter accogliere nel suo ambito tutti
quegli arredi e attrezzature per il lavoro individuale, o di gruppo,
necessari oggi o prevedibili in futuro, in conseguenza di quanto detto
(arredi mobili e combinabili, attrezzature audiovisive, lavagne luminose,
laboratori linguistici o macchine per insegnare, impianti di televisione a
circuito chiuso, ecc.); iii) lo spazio dell'aula è complementare
rispetto all'intero spazio della scuola, in quanto esaurisce solo una
parte delle attività scolastiche e parascolastiche. Esso, pertanto, non
puó costituire elemento base da ripetere in serie, lungo un corridoio di
disimpegno, ma dovrà, quanto più possibile, integrarsi spazialmente con
gli altri ambienti, sia direttamente, sia attraverso gli spazi per la
distribuzione 3.1.1. Nella scuola materna. - Per la scuola
materna, dove l'unità pedagogica è costituita dalla sezione, e dove tutte
le attività assumono una funzione eminentemente educativa e globale,
concentrata nella unità stessa, gli spazi, principali destinati all'unità
(il cui numero e dimensioni sono prescritti nella tabella 5) debbono avere
le seguenti caratteristiche: i) essere raggruppati in modo che non più
di tre sezioni usufruiscano degli stessi spazi comuni, salvo che per la
mensa e la lavanderia. L'organismo architettonico relativo ad un numero
maggiore di sezioni o di edifici dovrà essere organizzato tenendo conto di
quanto sopra; ii) dovranno consentire, pur nella integrazione spaziale
di cui al precedente punto 3.1.0., lo svolgimento separato delle attività
seguenti, che, malgrado la molteplicità dei programmi e dei metodi
educativi sono state individuate come comuni ad ogni programma: -
attività ordinate (attività che gli scolari svolgono a tavolino o su
bancone); - attività libere (di carattere motorio o ludico o di
carattere complementare, ecc.); - attività pratiche (indossare o
togliersi gli indumenti, piccole operazioni di toletta personale, uso dei
servizi, mensa, ecc.). Poiché la divisione in distinti ordini di
attività scolastica comporta anche la necessità di 'separare le attività
rumorose da quelle più silenziose, ed allo scopo di consentire una più
libera interpretazione del programma ed una organizzazione morfologica
adeguata, per le attività prima indicate andranno previsti altrettanti
gruppi di spazi, diversamente dimensionati e combinati tra loro; iii)
lo spazio per le attività ordinate deve servire una sola sezione, o deve
essere opportunamente studiato per consentire, nella sua forma, una serie
di possibili variazioni dell'arredo; non sono da escludere soluzioni che
prevedano forme diverse dal parallelepipedo nelle tre dimensioni. Si
possono prevedere, nel suo ambito spazi minori, adeguatamente attrezzati,
per lo svolgimento di attività speciali; iv) lo spazio per le attività
libere può servire una, due o tre sezioni; la sua forma non dipende dal
metodo pedagogico, ma dalle attività di movimento o di partecipazione allo
spettacolo che vi si possono svolgere; inoltre, qualora sia attiguo allo
spazio per le attività ordinate, la divisione può essere mobile per
consentire un indifferenziato uso degli ambienti, a seconda delle
necessità didattiche; v) lo spazio per le attività pratiche deve,
compatibilmente con lo svolgimento delle sue funzioni, essere integrato
con lo spazio totale della sezione per le sue funzioni pedagogiche ed
educative. Esso deve essere previsto, possibilmente, in ciascuna sezione,
e deve comprendere lo spogliatoio, i locali d'igiene e i relativi servizi
igienici; vi) la mensa può essere collocata in uno spazio a sè stante,
comune a tutte le sezioni; deve anche essere prevista una adeguata. cucina
ed una dispensa, opportunamente disimpegnata; lo spazio destinato alla
mensa potrà essere previsto attiguo a quello delle attività libere ed
essere da questo separato per mezzo di porte scorrevoli, allo scopo di
consentire, eccezionalmente, una sua diversa utilizzazione; vii)
affinché le attività ordinate o quelle libere possano svolgersi in parte
al chiuso e in parte all'aperto, gli spazi relativi debbono essere in
stretta relazione con Io spazio esterno organizzato all'uopo, anche per
consentire l'esercizio dell'osservazione e della sperimentazione diretta a
contatto con la natura; esso può essere comune a più sezioni; dovranno,
inoltre, essere previsti spazi coperti, ma aperti, intesi ad assolvere un
compito di mediazione tra l'aperto e il chiuso. 3.1.2. Nella scuola
elementare. - Per la scuola elementare, dove attualmente le unità
pedagogiche sono raggruppate in due cicli, il primo comprendente due
classi (prima e seconda) ed il secondo tre (terza, quarta e quinta), e
dove la maggior parte delle attività si svolge nell'aula gli spazi debbono
avere le seguenti caratteristiche: i) debbono essere idonei allo
svolgimento delle diverse attività ed adeguarsi alle possibilità di
variazioni degli arredi e delle attrezzature; ii) può essere prevista
una relazione diretta ed una continuità spaziale tra unità dello stesso
ciclo, anche mediante pareti mobili o porte scorrevoli, e attraverso lo
spazio da destinarsi ad attività interciclo; iii) il maggior numero di
aule, e, comunque, in quantità tale da comprendere almeno il primo ciclo,
deve essere a diretto contatto con lo spazio all'aperto, nel quale si
svolgono le relative attività didattiche e ricreative; iv) gli spazi
debbono essere tra loro in organica relazione, sia nell'ambito dell'intero
ciclo, che con gli spazi di disimpegno e con lo spazio comune per le
attività di interciclo; v) lo spazio riservato alle unità pedagogiche
costituenti i cicli e quello dei disimpegni, debbono essere in organica e
stretta relazione con gli spazi comuni dell'intera scuola, in modo visivo
e spaziale e tale da eliminare al massimo disimpegni a
corridoio. 3.1.3. Nella scuola secondaria di primo grado
(media). - In tale tipo di scuola, nello spazio dell'unità pedagogica si
svolgono quelle attività che hanno carattere prevalentemente teorico e che
attualmente non usufruiscono di attrezzature specializzate; poiché, però,
per la maggiore complessità dei metodi di insegnamento, l'arricchimento e
l'ampliamento dei programmi con nuove 'materie ed attività facoltative e
l'articolarsi dei gruppi di apprendimento, le unità pedagogiche presentano
nuove necessità, gli spazi ad esse riservati debbono avere le seguenti
caratteristiche: i) conseguire una flessibilità tale, nel loro interno
e fra essi, da permettere lo svolgersi sia di attività individuali che di
gruppi di media grandezza; ii) consentire una facile trasformazione da
aula normale in aula speciale, qualora, in futuro, una materia di
insegnamento necessiti di una attrezzatura specializzata (ad esempio:
l'insegnamento delle lingue potrà richiedere domani un laboratorio
linguistico, che, una volta installato, trasformerà l'aula da normale in
speciale); iii) essere, integrati, spazialmente e visivamente, con gli
altri ambienti della scuola, in modo tale che siano evitati, per quanto
possibile, disimpegni a corridoio e simili. 3.1.4. Nella scuola
secondaria di secondo grado. - In attesa della riforma dell'istruzione
secondaria di secondo grado si applicheranno, in via transitoria ed in
linea di massima, i criteri generali formulati per la scuola media, con
l'applicazione delle tabelle 8-12 per quanto riguarda gli indici standard
di superficie/alunno. Si prescrive inoltre che in vista della necessità
di adeguare gli spazi per le attività didattiche e collettive ai nuovi
modelli organizzativi che discenderanno dalla predetta riforma, le
partizioni interne consentano una loro facile rimozione e il pavimento ed
il soffitto siano continui al fine di rendere meno onerosi gli interventi
di ristrutturazione.
3.2. Caratteristiche degli spazi relativi
all'insegnamento specializzato. 3.2.0. Generalita'. -
Tenendo conto di quanto detto al punto 3.1. e in particolare in 3.1.3.
iii), occorre ulteriormente specificare che lo spazio per l'insegnamento
specializzato, di esclusivo uso della scuola secondaria di primo e secondo
grado, deve ospitare attività didattiche che sono ben caratterizzate e
definite per tipi di scuole e di insegnamento, e che possono essere poste
in correlazione sia per particolari esigenze didattiche, riguardanti
singole operazioni, nell'ambito di singole attività, sia per esigenze di
coordinamento tra le attività stesse. Tali attività sono: - attività
scientifiche; - attività tecniche; - attività artistiche; cui
corrispondono altrettanti spazi che, a seconda dei tipi di scuola possono
essere in correlazione tra loro o subire ulteriori specializzazioni per le
singole attività. Inoltre gli spazi destinati all'insegnamento
specializzato per ogni tipo di scuola debbono: i) essere tali da
permettere, nel loro interno, un facile svolgimento di ogni materia di
programma ai livelli di informazione, progettazione verifica,
comunicazione, ai quali corrispondono spazi particolari, variamente
specializzati, sia per il lavoro individualizzato, sia per l'attività di
gruppo; ii) essere tali da accogliere le attrezzature e gli arredi
specializzati necessari per ogni attività, in modo da consentire una loro
facile rimozione e sostituzione, qualora la evoluzione della tecnologia e
dei metodi di insegnamento lo rendessero necessario; iii) essere
corredati di locali e spazi accessori (studi per gli insegnanti, spazi di
preparazione, magazzini, ripostigli, ecc.), necessari per lo svolgimento
dei programmi di insegnamento; ove la dimensione dell'istituto richieda,
per lo stesso insegnamento, due aule speciali, tali spazi saranno comuni
ad entrambe le aule ed avranno da queste uguale accesso diretto; iv)
essere corredati di necessari impianti di adduzione (gas, elettricità,
acqua) e di scarico. 3.2.1. Nella scuola secondaria di primo grado
(media): i) per le osservazioni scientifiche, è necessario
predisporre uno spazio le cui articolazioni comprendano: - un ambiente
per il deposito, mostre e museo e per la preparazione del materiale
didattico; - un ambiente per l'insegnamento, sia teorico che pratico,
dove le attività possano essere svolte individualmente e in gruppi; ii)
per le applicazioni tecniche, è necessario: - uno spazio di
deposito; - uno spazio di insegnamento che, per le particolari esigenze
della materia di programma, deve contenere arredi e attrezzature per il
lavoro manuale e tecnico; iii) per l'educazione artistica, è necessario
un ambiente che permetta, nel suo interno, una facile variabilità nella
disposizione degli elementi di arredo, in conformità alle caratteristiche
delle materie di insegnamento, e che sia spazialmente concepito anche per
potervi svolgere mostre ed esposizioni; iv) per l'educazione musicale è
necessario uno spazio acusticamente predisposto, che possa contenere
pianoforte, pianole elettriche ed altri strumenti musicali, e un podio che
consenta lo svolgersi di attività libere e ritmiche. Tale attività, a
seconda delle dimensioni della scuola, può essere localizzata o negli
spazi per le attività integrative e parascolastiche o nel palcoscenico
dell'auditorio o in ambiente proprio come specificato nella tabella n.
7. 3.2.2. Nella scuola secondaria di secondo grado. - Data la
specializzazione delle singole materie di insegnamento, gli spazi minimi
necessari alle attività speciali sono stati prescritti, per alcuni tipi di
scuola, nelle tabelle 8, 9, 10, 11, 12. Per i tipi di scuola non
indicati, oltre a quanto detto in 3.0.10., gli spazi necessari saranno
precisato dal Capo dell'istituto che utilizzerà l'edificio, se già
designato, ovvero dalle autorità competenti (Direzione generale
competente, Provveditorato agli studi, Capi di istituti
similari). Inoltre gli spazi per le attività speciali: i) dovranno
essere tali da servire, se possibile, sia per le lezioni teoriche che per
le esercitazioni pratiche, e dovranno essere corredati dai seguenti
ambienti, anche in comune tra più aule di esercitazione: - ambiente per
la preparazione (solo per le materie scientifiche); - studio
dell'insegnante; - magazzino di deposito (bilance, ecc.); - musei,
quando servono alle scienze naturali; ii) dovranno essere forniti
di: - impianti flessibili e amovibili; di adduzione del gas, energia
elettrica, acqua, ecc., e di scarico; - cappe aspiranti, per le
esercitazioni che le richiedano; - arredi sia fissi che amovibili,
quali banconi attrezzati per gli insegnanti e per le esercitazioni degli
allievi, banchi da lavoro, tavoli, ecc.
3.3. Caratteristiche
degli spazi relativi a laboratori e officine. Nelle scuole
secondarie di secondo grado, le caratteristiche dei laboratori o delle
officine, qualora siano richiesti, saranno precisate di volta in volta dal
Capo dell'istituto che utilizzerà l'edificio secondo quanto precisato al
precedente punto 3.2.2.
3.4. Caratteristiche degli spazi
relativi alla comunicazione, alla informazione e alle attività
parascolastiche e integrative. 3.4.0. Generalità. Questi spazi.
comprendono, come nuclei fondamentali, la biblioteca e l'auditorio, in cui
tutto le attività della scuola, sia didattiche o parascolastiche, sia
associative, trovano un momento di sintesi globale. Essi inoltre, pur
garantendo lo svolgimento delle specifiche funzioni, debbono essere tali
da integrarsi, visivamente e spazialmente, con tutto l'organismo
scolastico. 3.4.1. Nella scuola elementare. Gli spazi per la
comunicazione e l'informazione non assumono carattere specializzato, ma si
configurano: i) in uno spazio per le attività collettive di vario tipo,
quali, ginnastica ritmica, musica corale, attività ludiche in genere, ecc.
e deve, pertanto, essere flessibile per adattarsi a tali esigenze, ed
essere collegato, anche visivamente, con il resto della scuola, in modo da
poter essere usato insieme ad altri spazi più specificamente
didattici; ii) in un'ambiente attrezzato a biblioteca, riservato agli
insegnanti. 3.4.2. Nella scuola secondaria di primo grado
(media) e di secondo grado. Gli spazi per la comunicazione e
l'informazione assumono un carattere complesso per le attività che vi si
svolgono, di tipo non solo didattico, ma anche gestionale, parascolastico
e associativo, per i rapporti, cioè, che possono stabilirsi con la
comunità cui la scuola si riferisce. Ne deriva che: i) nell'edificio
scolastico dovrà essere previsto uno spazio polivalente per attività
didattiche a scala di grande gruppo, spettacoli, assemblee, riunioni di
genitori, ecc.; tale spazio deve essere estremamente flessibile, per
consentire la sua più ampia utilizzazione; può essere realizzato mediante
aggregazioni di altri spazi per attività didattiche di dimensioni
inferiori o può essere definito come spazio autonomo; ambedue le
soluzioni possono essere compresenti: la prima soluzione ne assicura una
migliore fruizione per le attività curricolari, alle quali offre uno
spazio alternativo di immediata accessibilità; la seconda è consigliabile
nei centri scolastici polivalenti; in questo caso tale attrezzatura,
che non dovrà per ragioni di funzionalità ed economia superare i 500
posti, può essere considerata comune alle varie scuole e si qualifica come
un vero e proprio auditorio assumendo un carattere molto specializzato,
tale da: - garantire le condizioni di sicurezza stabilite dalle vigenti
norme per la protezione civile emanate dal Ministero dell'interno -
Direzione generale della Protezione civile e servizio
antincendi; - garantire 13 massima flessibilità nel suo interno per
permettere lo svolgimento nelle forme più varie della vita associata,
attraverso attrezzature mobili che dividano lo spazio secondo le
necessità, ecc.; - essere correlato con gli spazi necessari per lo
svolgimento di attività parascolastiche ed integrative qualora la
dimensione della scuola lo renda necessario; - essere corredato da
tutti quegli ambienti di servizio necessari per il suo funzionamento
(cabina di protezione, depositi, ecc.); - avere un rapido accesso
dall'esterno della scuola per facilitarne l'uso da parte della comunità
locale; - essere dotato di almeno un nucleo di servizi igienici. ii)
la biblioteca deve avere uno spazio tale, da permettere lo svolgimento di
tutte le attività individuali e di gruppo relative all'informazione, alla
ricerca ed allo scambio dei dati. Detto spazio, non necessariamente
concentrato in un unico punto dell'edificio, può assumere un carattere
complesso e articolato a seconda delle dimensioni della scuola o delle
necessità derivanti dal contesto in cui si inserisce. A tale scopo la
biblioteca è costituita da: - uno spazio per i cataloghi o
bibliografie, arredato con classificatori, tavoli per la consultazione,
ecc.; - uno spazio per il personale della biblioteca addetto a svolgere
attività di ausilio didattico, reperimento, conservazione e manutenzione
dei materiali (audiovisivi, libri, ecc.) e attività particolari, quali
sviluppo di microfilms, registrazioni, ecc. Tale spazio dovrà consentire
anche i rapporti tra gli addetti alla biblioteca e gli insegnanti. Qualora
la scuola sia dotata di un sistema televisivo a circuito chiuso i locali
necessari per lo svolgimento dei programmi potranno essere previsti in
tale ambito; - uno spazio variamente articolato che permetta la
consultazione e la lettura dei testi; a tale, scopo dovranno essere
previsti: - arredi e posti per attività individuali, per attività di
gruppo e discussioni, per lettura di filmine, ascolto di dischi e nastri,
ecc.; - scaffali per libri disposti in modo da essere facilmente
accessibili da parte degli allievi e senza che si abbia un traffico
fastidioso ai lettori. iii) inoltre gli spazi per la comunicazione e
l'informazione debbono essere progettati anche tenendo presenti le
esigenze derivanti dai decreti delegati (riunioni di organi collegiali, di
circolo o di istituto); tali spazi debbono essere integrati da alcuni
locali nei quali possono aver luogo tutte quelle attività associative,
ricreative e culturali che richiedono incontri o lavori di gruppo fra
studenti, incontri scuola-famiglia, ecc
3.5. Caratteristiche
degli spazi per l'educazione fisica e sportiva e per il servizio
sanitario. 3.5.0. Generalità. Tale categoria di spazi dovrà
presentare caratteristiche e requisiti strettamente correlati al livello
scolastico per cui vengono realizzate, anche al fine di evitare
sotto-utilizzazioni. In tal senso si prevedono tre tipi di
palestre: 3.5.1. Palestre. tipo A1 - unità da 200
m2 più i relativi servizi per scuole elementari da 10 a 25
classi, per scuole medie da 6 a 20 classi, per scuole secondarie da 10 a
14 classi. tipo A2 - due unità da 200 m2 più i
relativi servizi per scuole medie da 21 a 24 classi, per scuole secondarie
da 15 a 23 classi. tipo B1 - palestre regolamentari da 600
m2 più i relativi servizi, aperte anche alla comunità
extra-scolastica, per scuole secondarie di secondo grado (da 24 a 60
classi) (divisibili in tre settori); ma utilizzabile da non più di due
squadre contemporaneamente. tipo B2 - palestre come le
precedenti con incremento di 150 m2 per spazio per il pubblico
e relativi servizi igienici. Qualora le amministrazioni competenti
rilevino gravi carenze nel settore delle attrezzature per l'educazione
fisica e sportiva nelle scuole degli ambiti interessati dai nuovi
interventi di edilizia scolastica si prevede la realizzazione di palestre
di tipo B anche per scuole elementari da 10 a 25 classi e per scuole medie
da 9 a 24 classi e per scuole secondarie da 10 a 23 classi. Più
precisamente le palestre per i vari tipi di scuole presenteranno: - una
zona destinata agli insegnanti costituita da uno o più ambienti e
corredata dai servizi igienico-sanitari e da una doccia; - una zona di
servizi per gli allievi costituita da spogliatoi, locali per servizi
igienici e per le docce; l'accesso degli allievi alla palestra dovrà
sempre avvenire dagli spogliatoi; - una zona per il servizio sanitario
e per la visita medica ubicata in modo da poter usufruire degli spogliatoi
e degli altri locali disponibili anche per questa funzione; - una zona
destinata a depositi per attrezzi e materiali vari necessari per la
pratica addestrativa e per la manutenzione. Per quanto attiene più
specificatamente le attività e gli spazi destinati al gioco e alle
attività ginniche e sportive nei vari tipi di palestre si avrà: i) per
la scuola elementare la palestra, obbligatoria negli edifici da 10 a 25
classi, può essere di forma non collegata a dimensioni di campi per giochi
agonistici, in quanto l'attività ginnica che vi si svolge è di carattere
ludico; nelle scuole da 5 a 9 classi l'attività ginnica si svolge nella
sala per attività collettive opportunamente attrezzata; ii) per la
scuola media le dimensioni e le caratteristiche sono analoghe mentre si
avrà un raddoppio della unità prevista (tipo A2) per le scuole da
21 a 24 classi, con la possibilità sia di poter creare su tale superficie
di 400 m2 un campo regolamentare di pallavolo o di minibasket,
sia di dividere la palestra in due unità da 200 m2 per
consentire l'uso contemporaneo a due gruppi diversi; sempre per la scuola
media, in alternativa all'unità da 200 m2 raddoppiata è
consentita la realizzazione di una unità A1 ed una unità con vasca di
almeno m 12,50 X 6 X 0,80 per l'apprendimento e la pratica del nuoto
elementare; iii) nelle scuole secondarie di secondo grado le dimensioni
e le caratteristiche della palestra dovranno essere tali da poter
contenere un campo regolamentare di pallacanestro, secondo le norme
CONIFIP (2). Poiché la palestra potrebbe essere disponibile
all'uso della comunità extra-scolastica (oltre, naturalmente, a quello
delle altre scuole) è importante che la sua relazione con l'organismo
scolastico sia tale da consentire un accesso praticamente indipendente,
anche in previsione di uso in orario non scolastico, e con la possibilità
di escludere l'accesso agli spazi più propriamente didattici; sempre a
tale scopo i vari impianti relativi a questa parte dell'edificio dovranno
poter funzionare indipendentemente dal resto della scuola. Gli spazi
suddetti dovranno presentare la disponibilità alla installazione sulle
pareti di attrezzi quali il palco di salita, il quadro svedese, ecc.; le
sorgenti d'illuminazione e aerazione naturale dovranno essere distribuite
in modo da consentire tale installazione senza alterare gli indici di
illuminazione previsti (riguardo le finestrature si dovranno sempre
prevedere materiali trasparenti con resistenza agli, urti o con adeguate
protezioni). In ogni scuola insieme agli spazi per l'educazione fisica
dovranno essere previsti adeguati locali per il servizio sanitario e
per la visita medica e di dimensioni tali da consentire, nella scuola
secondaria, ricerche e studi psicotecnici, e che siano forniti dei servizi
necessari. In ogni caso, laddove siano previsti gli ambulatori,
dovranno essere osservate le norme di cui agli artt. 4, 6 e 7 del decreto
del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n.
1518.
_______________________________
(2) Non
sono riportate essendo solo relative alle dimensioni dei campi di
gara. _______________________________
3.5.2. Aree di gioco
all'aperto: esse dovranno avere le seguenti superfici per le attività
all'aperto: i) per la scuola media: - pista da 4 o 6 corsie di
almeno 100 metri, oltre gli spazi partenze ed arrivi; - impianti per il
salto in alto ed in lungo; - pedana per il lancio del disco; - campo
sportivo polivalente (pallacanestro, pallavolo, pallamano, possibilmente
tennis); ii) per le scuole secondarie di 2° grado: - pista da 4 a 6
corsie di almeno 100 metri oltre gli spazi per partenze ed arrivi; -
impianti per il salto in alto, in lungo e con l'asta; - pedana per il
lancio del peso e del disco; - campo sportivo polivalente
(pallacanestro, pallavolo, pallamano, possibilmente tennis). Nella
progettazione e realizzazione delle suddette aree dovranno essere tenuti
presenti i migliori materiali al fine di rendere la manutenzione agevole
ed economica. Per quanto riguarda i campi sportivi polivalenti la
pavimentazione dovrà, inoltre, essere tale da ridurre al minimo i danni
conseguenti a cadute.
3.6. Caratteristiche degli spazi per la
mensa. 3.6.1. La mensa dovrà svolgersi in uno spazio dimensionato
in funzione del numero dei commensali, calcolato tenendo presente che i
pasti potranno essere consumati in più turni, convenientemente compresi
nel tempo disponibile e che la sua dimensione, compresi i relativi
servizi, non dovrà superare i 375 m2. E' possibile,
considerando l'eventuale concentramento di più scuole, prevedere un unico
servizio di mensa; in questo caso la superficie afferente viene dedotta
dal globale delle singole scuole. Inoltre lo spazio per la mensa potrà
anche non costituire un ambiente isolato ed in questo caso la superficie
afferente, con le relative funzioni, verrà ridistribuita all'interno
dell'organizzazione degli spazi didattici con un criterio di
polifunzionalità. 3.6.2. A servizio dello spazio per la mensa si deve
prevedere: i) un locale cucina di dimensioni e forma tale da permettere
lo svolgimento in modo razionale delle funzioni cui è destinata
(preparazione, cottura, ecc.) e di poter accogliere le attrezzature
necessarie all'uopo; ii) una dispensa per la conservazione delle
derrate anche in frigorifero, possibilmente con accesso proprio
dall'interno; iii) un'anticucina e un locale per lavaggio delle
stoviglie; iv) uno spogliatoio, doccia e servizi igienici per il
personale addetto, separati con idonei disimpegni dai locali
precedenti; v) uno spazio per la pulizia degli allievi, corredato di
lavabi. Le amministrazioni competenti potranno comunque prevedere un
servizio centralizzato per la preparazione dei cibi ed in tal caso i
locali di cui ai punti i), ii), e iv) potranno essere in parte o
totalmente eliminati, mentre il locale di cui al punto ii) dovrà avere un
accesso diretto dall'esterno. 3.6.3. Data la natura dei locali
richiesti, particolare cura dovrà essere posta nella scelta dei materiali
e degli impianti tecnologici atti a garantire, in stretta relazione con i
requisiti dell'igiene, l'osservanza delle norme relative alle condizioni
di abitabilità.
3.7. Caratteristiche degli spazi per
l'amministrazione. 3.7.1. Il nucleo per la direzione e
l'amministrazione della scuola presente nelle scuole elementari, quando vi
sia direzione didattica, ed in ogni scuola secondaria, dovrà essere
ubicato possibilmente al piano terreno e comprenderà: i) l'ufficio del
preside (o del direttore), con annessa sala di aspetto, ubicato in
posizione possibilmente baricentrica; ii) uno o più locali per la
segreteria e l'archivio; la segreteria dovrà permettere un contatto con il
pubblico attraverso banconi od altro; iii) sala per gli insegnanti, atta a
contenere anche gli scaffali dei docenti, ed a consentire le riunioni del
consiglio d'istituto; iv) servizi igienici e spogliatoio per la
presidenza e per gli insegnanti.
3.8. Caratteristiche degli
spazi per la distribuzione. 3.8.0. Generalità. In ogni
tipo di scuola gli spazi per la distribuzione dovranno assumere la
funzione sia di collegamento tra tutti quegli spazi e locali dell'edificio
che, per la loro attività, non possono essere interdipendenti nei riguardi
dell'accesso, che di tessuto connettivo e interattivo, visivo e spaziale,
di tutto l'organismo architettonico (ad esempio: con l'affaccio continuo
verso gli spazi posti a diverso livello, con l'integrazione di parti
dell'organismo, con il considerare la scala non solamente come mezzo per
passare da un piano all'altro, ma come strumento di mediazione spaziale,
ecc.); essi debbono consentire, nelle varie articolazioni, rapporti di
scambio non formalizzati tra tutti i fruitori della scuola e permettere la
collocazione di arredi ed attrezzature particolari, quali vetrine, arredi
per collezioni, arredi mobili, posti di lavoro individuali. 3.8.1. La
distribuzione verticale in edifici a più piani dovrà essere assicurata da
almeno una scala normale e da una scala di sicurezza, posta all'esterno
dell'edificio. Ai fini del flusso degli alunni, le scale devono: i)
essere in numero tale da consentire che ciascuna scala, esclusa quella di
sicurezza, serva di regola a non più di 10 aule per ogni piano al di sopra
del piano terreno; ii) avere la larghezza della rampa pari a 0,5 cm per
ogni allievo che ne usufruisce e comunque non inferiore a 1,20 m. e non
superiore a 2 m.; iii) avere i ripiani di larghezza pari a circa una
volta e un quarto quella delle rampe medesime; iv) avere i gradini di
forma rettangolare di altezza non superiore a 16 cm. e di pedata non
inferiore a 30 cm.; v) essere previste con ogni possibile accorgimento
al fine di evitare incidenti. 3.8.2. Allo scopo di assicurare anche ai
menomati fisici l'uso indiscriminato dei locali scolastici, le scuole con
più di un piano dovranno essere munite di ascensore tale da poter
contenere una sedia a ruote ed un accompagnatore, nel rispetto delle norme
E.N.P.I. L'adozione di rampe prevista dalla circolare del Ministero dei
lavori pubblici n. 4809 del 19 giugno 1968, è in tal caso,
facoltativa. 3.8.3. Qualora gli spazi per la distribuzione orizzontale
assumano l'aspetto di corridoi di disimpegno di locali ad uso degli
allievi, essi dovranno avere larghezza non inferiore a 2 m.; nel caso che
in essi siano ubicati gli spogliatoi, la larghezza dovrà essere non
inferiore a 2,50 m.
3.9. Caratteristiche degli spazi per i
servizi igienico-sanitari e per gli spogliatoi
(3)
_______________________________
(3)
V. per qualche riferimento la norma UNI 4692. Edifici scolastici -
Manufatti di marmo per i servizi
igienici. _______________________________
3.9.1. Servizi
igienico-sanitari. Essi debbono avere le seguenti
caratteristiche: i) il numero di vasi per gli alunni dovrà essere di 3
per ogni sezione, Per le scuole materne e di 1 per classe per gli altri
tipi di scuole, oltre alcuni vasi supplementari per servire gli spazi
lontani dalle aule. Il locale che contiene le latrine e le antilatrine
deve essere illuminato ed aerato direttamente. Possono essere installati
efficienti impianti di aerazione e ventilazione in sostituzione della
aerazione diretta nell'antilatrina; ii) le latrine debbono: - essere
separate per sesso, salvo che per la scuola materna; - essere protette
dai raggi diretti del sole, specie nelle regioni più calde; - essere
costituite da box, le cui pareti divisorie siano alte, salvo che per la
scuola materna, non meno di 2,10 m e non più di 2,30 m; - avere le
porte apribili verso l'esterno della latrina, sollevate dal pavimento e
munite di chiusura dall'interno, salvo che per la scuola materna, tale
però che si possano aprire dall'esterno, in caso di emergenza; - avere
impianti col sistema a caduta d'acqua con cassetta di lavaggio o altro
tipo equivalente, purché dotato di scarico automatico o comandato; -
avere le colonne di scarico munite di canne di ventilazione, prolungate al
di sopra della copertura; - avere le colonne di scarichi dei servizi
igienici dimensionate in relazione agli apparecchi utilizzati, con
possibilità di, ispezioni immediate; - avere, preferibilmente, vasi del
tipo misto a tazza allungata (a barchetta) e con poggiapiedi per essere
usati anche alla turca; e dotati, inoltre, al piede della colonna di
scarico, di un pozzetto formante chiusura idraulica; iii) nel locale
che contiene le latrine, se destinato ai maschi, saranno di norma
collocati anche gli orinatoi, con opportunitá schermatura tra l'uno o
l'altro. I lavabi e gli eventuali lavapiedi debbono essere ad acqua
grondante. Le fontanelle per bere, ubicate nei punti più accessibili, o
nell'antilatrina, debbono essere dotati di acqua. sicuramente potabile,
erogata a, getto parabolico. iv) il locale latrine dovrà essere munito,
sul pavimento, di un chiusino di scarico a sifone, ispezionabile e di una
presa d'acqua con rubinetto portagomma per l'attacco di una lancia per
l'effetto di acqua; v) le docce possono essere tutte o in parte,
ubicate nel nucleo dei servizi igienico-sanitari della palestra; esse
debbono essere singole e munite di antidoccia singolo per i vestiti e per
l'asciugamano. Esse debbono essere del tipo col piatto, a vaschetta e
inoltre l'erogazione dell'acqua, deve avvenire, previa miscelazione
automatica e regolabile tra calda e fredda, attraverso un soffione
inclinato collocato in modo da investire non la testa, ma le spalle
dell'allievo, che possa servire anche per il solo lavaggio dei
piedi. 3.9.2. In relazione alla norma di cui al punto, 2.3.3. (locali
igienici) della circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 4809 del 19
giugno 1968 (§ 2.23) ogni scuola dovrà essere dotata di un gabinetto per
piano avente le dimensioni, minime di 1,80 X 1,80 m , attrezzato come
specificato dalla citata norma, salvo che per i corrimani, che potranno
essere installati qualora se ne presenti la necessità. 3.9.3.
Spogliatoi. Nel caso che la scuola disponga di appositi locali
ad uso, di spogliatoi questi debbono avere la larghezza. minima di 1,60
m.
4. Norme relative all'arredamento ed alle
attrezzature. 4.0. Generalità. 4.0.1. Tutti i locali o spazi
della scuola dovranno essere dotati: i) dell'arredamento e delle
attrezzature necessarie ed indispensabili per assicurare lo svolgimento
delle attività didattiche (ai livelli di informazione, ricerca, progetto,
comunicazione e verifica) e delle attività integrative o parascolastiche
previste dai vari tipi di scuola; ii) delle attrezzature per
l'educazione fisica; iii) dei sussidi audiovisivi. 4.0.2. Le
caratteristiche (tipo, forma e dimensioni) degli oggetti che costituiscono
l'arredamento e le attrezzature dipendono: i) dal tipo di scuola,
dall'età e dalle esigenze psicobiologiche degli alunni; ii) dalle
attività e dalle operazioni che essi debbono consentire; iii) dalle
esigenze del lavoro individuale e di gruppo; iv) dalle esigenze della
flessibilità, combinabilità e trasportabilità (o meno) cui gli arredi e le
attrezzature debbono rispondere; v) dalle esigenze di una
normalizzazione e standardizzazione tipologica e dimensionale. 4.0.3.
Sono da intendersi facenti parte dell'arredamento quegli oggetti (arredi)
fissi o mobili che: i) consentono, sul loro piano e sulla loro
superficie, di esplicare una azione o una attività didattica, o
amministrativa, o comunque a servizio dei frequentatori della scuola, con
o senza attrezzature o sussidi didattici (tavoli, tavoli da disegno, di
lettura o per la mensa, ecc., cattedre, scrivanie, banconi semplici di
chimica o fisica, banchi per lavori in legno o in ferro od altro,
cavalletti per dipingere o per scolpire, lavagne, superfici per appendere
disegni od altro, tavoli da cucina, ecc.); ii) servono da appoggio ad
una normale o particolare attrezzatura, o sussidio didattico (banconi per
piccole attrezzature meccaniche di lavorazione, banconi per bilance, per
prove elettriche, ecc., tavoli per macchine da scrivere, contabili, ecc.,
tavoli per sussidi audiovisivi o per macchine per insegnare,
ecc.); iii) servono per conservare, a breve o a lungo termine, oggetti
o materiali di proprietà, o in uso, degli alunni e degli insegnanti, o, in
genere, di chi usufruisce dei locali della scuola (attaccapanni o
armadietti spogliatoio, armadi, armadietti individuali per gli alunni,
armadi per magazzini o dispense, scaffali per libri, vetrine, per mostre,
ecc.); iv) consentono l'esplicarsi delle funzioni di cui ai precedenti
punti i) ed ii) e servono, al tempo stesso, per le funzioni di cui al
precedente punto iii) (banconi per fisica o chimica con cassetti e
scaffali sottostanti, tavoli con cassetti o sottopiani, carrelli, pareti
attrezzate ad armadi e lavagne ecc.); v) servono per adoperare gli
arredi di cui ai precedenti punti i), ii) e iv) o per partecipare ad
un'attività didattica (sedie, sgabelli, poltroncine da auditorio,
ecc.). 4.0.4. Il Ministero della pubblica istruzione, con l'osservanza
di quanto contenuto nelle presenti norme, indicherà con successive
disposizioni le caratteristiche degli arredi, se non appresso descritti, e
delle attrezzature, per tipi di scuole e di attività. Tali
caratteristiche potranno essere oggetto di normativa da parte dell'UNI. In
questa caso, prima che le norme siano rese esecutive, dovranno essere
sottoposte all'approvazione del Ministero della pubblica istruzione
(1). _____________________________________
(1)
Le norme sono state approvate con d.m. 2 marzo 1978 (G.U. 12 aprile 1978
n. 100). _____________________________________
4.1.
Caratteristiche degli arredi. 4.1.1. Arredamento dell'unità
pedagogica Per quanto riguarda l'arredamento necessario all'unità
pedagogica negli spazi per insegnamenti non specializzati (aule normali)
delle scuole elementari e secondarie di 1° e 2° grado, e nello spazio per
le attività ordinate della scuola materna, esso dovrà essere previsto di
forma e di dimensioni adeguati alle varie classi di età degli alunni ed al
tipo di scuola: tavoli e sedie per gli alunni, tavoli e sedie per
l'insegnante, lavagne, armadi (o pareti attrezzate contenenti armadi) per
la biblioteca di classe (nella scuola elementare e secondaria di 1°
grado), per la custodia del materiale didattico di uso quotidiano, schermo
mobile per proiezioni, eventuale lavagna luminosa, apparecchi per
proiezione di diapositive e filmine compreso il cavalletto e tavolo
reggiproiettore. Le caratteristiche e le dimensioni da osservarsi per i
tavoli rettangolari e per le sedie degli alunni e degli insegnanti, e per
le lavagne, sono quelle di cui alle norme UNI. Non sono da escludersi,
specie nella scuola materna ed elementare, forme del piano del tavolo per
gli alunni diverse dal rettangolo o dal quadrato, sempre tenendo presente,
però, l'osservanza della norma relativa alla combinabilità di tali arredi
per consentire attività di gruppo variamente articolate. 4.1.2. Allo
scopo di evitare gli effetti di abbagliamento per riflessione le superfici
di lavoro dovranno rispondere alla norma di cui al punto
5.2.4..
TABELLA 1 - DISTANZE E TEMPI DI PERCORRENZA
MASSIMI, DIMENSIONE MINIMA E MASSIMA DELL'EDIFICIO (Riferimento al
testo 1.1.3.
1.2.2.) _________________________________________________________________________________
Tipo di scuola
Scuole materne Scuole Scuole medie Scuole
elementari secondarie
superiori
1. Distanze
massime (a 300 500 1.000 -
piedi) m
Tempi di per-
correnza mas- - 15 min. 15-30 min. 20-45 min
sima (con
mezzi di
trasporto)
2. Dimensioni dell'edificio:
Massima:
Numero alunni 270 625 720 1.500
Numero sezioni
o classi 9 sez. 25 cl. 24 cl. 60 cl.
Minima:
Numero alunni 15 75 150 250
Numero sezioni
o classi 3 sez. 5 cl. 6 cl. 10 cl.
___________________________________________________________________
TABELLA 2 - AMPIEZZA MINIMA DELL'AREA NECESSARIA ALLA
COSTRUZIONE DI UN EDIFICIO SCOLASTICO PER TIPI DI SCUOLE E PER NUMERO DI
CLASSI (Riferimento al testo
2.1.2.)
________________________________________________________________
Numero Scuola materna
classi o
sezioni superficie per sezione m2 per alunno m2
totale m2
1 1.500 1.500 50
2 1.500 750 25
3 2.250 750 25
4 3.000 750 25
5 3.750 750 25
6 4.500 750 25
7 5.250 750 25
8 6.000 750 25
9 6.750 750 25
10 - - -
11 - - -
12 - - -
13 - - -
14 - - -
15 - - -
16 - - -
17 - - -
18 - - -
19 - - -
20 - - -
21 - - -
22 - - -
23 - - -
24 - - -
25 - - -
30 - - -
35 - - -
40 - - -
50 - - -
60 - - -
________________________________________________________________
Numero Scuola elementare
classi o
sezioni superficie per sezione m2 per alunno m2
totale m2
1 - - -
2 - - -
3 - - -
4 - - -
5 2.295 459 18,33
6 2.755 459 18,33
7 3.215 459 18,33
8 3.675 459 18,33
9 4.130 459 18,33
10 5.670 567 22,71
11 6.140 558 22,32
12 6.590 549 21,96
13 7.060 543 21,72
14 7.520 537 21,48
15 7.965 531 21,24
16 8.430 527 21,08
17 8.875 522 20,88
18 9.340 519 20,76
19 9.805 516 20,64
20 10.260 513 20,52
21 10.710 510 20,40
22 11.155 507 20,28
23 11.615 505 20,20
24 12.095 504 20,16
25 12.550 502 20,08
30 - - -
35 - - -
40 - - -
50 - - -
60 - - -
________________________________________________________________
Numero Scuola media
classi o
sezioni superficie per sezione m2 per alunno m2
totale m2
1 - - -
2 - - -
3 - - -
4 - - -
5 - - -
6 4.050 675 27,00
7 4.375 625 25,00
8 4.960 620 24,80
9 5.490 610 24,40
10 5.870 587 23,50
11 6.490 590 23,60
12 6.840 570 22,80
13 7.215 555 22,20
14 7.840 560 22,40
15 8.175 545 21,80
16 8.640 540 21,60
17 8.925 525 21,00
18 9.306 517 20,70
19 9.728 512 20,50
20 10.100 505 20,20
21 11.500 550 22,00
22 11.990 545 21,80
23 12.351 537 21,50
24 12.600 525 21,00
25 - - -
30 - - -
35 - - -
40 - - -
50 - - -
60 - - -
___________________________________________________________________
Numero Liceo classico, liceo scientifico istituto
classi o magistrale, istituto tecnico commerciale (*)
sezioni e istituto tecnico per geometri (**)
superficie per sezione m2 per alunno m2
totale m2
1 - - -
2 - - -
3 - - -
4 - - -
5 - - -
6 - - -
7 - - -
8 - - -
9 - - -
10 6.620 662 26,50
11 7.227 657 26,30
12 7.800 650 26,00
13 8.190 630 25,20
14 8.568 612 24,50
15 9.000 600 24,00
16 9.840 615 24,6
17 10.200 600 24,00
18 10.656 592 23,70
19 11.058 582 23,30
20 11.300 575 23,00
21 13.545 645 25,80
22 13.904 632 25,30
23 14.375 625 25,00
24 14.760 615 24,60
25 15.125 605 24,20
30 17.850 595 23,80
35 21.175 605 24,20
40 23.800 595 23,80
50 29.000 580 23,20
60 33.900 565 22,60
_____________________________________________________________
(*)
1 m2 in più per alunno o 25 m2 in più per
classe.
(**) 3 m2 in più per alunno o 75 m2
in più per classe. Per alloggio custode 250 m2 in
più. Per direzione didattica 300 m2 in più. Per palestra
di tipo B (al posto della palestra di tipo A) 1.500 m2 in
più. _____________________________________________________________
TABELLA
3/A - SUPERFICI LORDE PER CLASSE E PER ALUNNO Per classi fino a 25
alunni, comprensive di tutti i locali dell'edificio e delle murature
considerate le palestre di tipo A/1, A/2 e B/1 a seconda dei casi, escluso
l'alloggio del
custode ______________________________________________________________________________________
Numero classi |
Numero alunni |
Liceo classico |
Liceo scientifico |
|
|
m2/classe |
m2/alunno |
m2/classe |
m2/alunno |
. |
|
|
|
|
|
10 |
250 |
242 |
9,70 |
261 |
10,45 |
11 |
275 |
- |
- |
- |
- |
12 |
300 |
- |
- |
- |
- |
13 |
325 |
- |
- |
- |
- |
14 |
350 |
- |
- |
- |
- |
15 |
375 |
229 |
9,17 |
253 |
10,13 |
16 |
400 |
- |
- |
- |
- |
17 |
425 |
- |
- |
- |
- |
18 |
450 |
- |
- |
- |
- |
19 |
475 |
- |
- |
- |
- |
20 |
500 |
215 |
8,60 |
255 |
10,20 |
21 |
525 |
- |
- |
- |
- |
22 |
550 |
- |
- |
- |
- |
23 |
575 |
- |
- |
- |
- |
24 |
600 |
- |
- |
- |
- |
25 |
625 |
206 |
8,23 |
239 |
9,56 |
26 |
650 |
- |
- |
- |
- |
27 |
675 |
- |
- |
- |
- |
28 |
700 |
- |
- |
- |
- |
29 |
725 |
- |
- |
- |
- |
30 |
750 |
195 |
7,80 |
219 |
8,76 |
31 |
775 |
- |
- |
- |
- |
32 |
800 |
- |
- |
- |
- |
33 |
825 |
- |
- |
- |
- |
34 |
850 |
- |
- |
- |
- |
35 |
875 |
197 |
7,87 |
215 |
8,63 |
36 |
900 |
- |
- |
- |
- |
37 |
925 |
- |
- |
- |
- |
38 |
950 |
- |
- |
- |
- |
39 |
975 |
- |
- |
- |
- |
40 |
1.000 |
187 |
7,48 |
209 |
8,36 |
50 |
1.250 |
176 |
7,03 |
221 |
7,86 |
60 |
1.500 |
166 |
6,65 |
183 |
7,33 |
______________________________________________________________________________________
Numero classi |
Numero alunni |
Istituto magistrale |
Istituto tecnico commerciale |
Istituto tecnico per geometri |
|
|
m2/classe |
m2/alunno |
m2/classe |
m2/alunno |
m2/classe |
m2/alunno |
. |
|
|
|
|
|
|
|
10 |
250 |
- |
- |
269 |
10,76 |
307 |
12,28 |
11 |
275 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
12 |
300 |
241 |
9,65 |
- |
- |
- |
- |
13 |
325 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
14 |
350 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
15 |
375 |
- |
- |
270 |
10,82 |
294 |
11,76 |
16 |
400 |
240 |
9,59 |
- |
- |
- |
- |
17 |
425 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
18 |
450 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
19 |
475 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
20 |
500 |
227 |
9,08 |
231 |
9,23 |
257 |
10,28 |
21 |
525 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
22 |
550 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
23 |
575 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
24 |
600 |
220 |
8,80 |
- |
- |
- |
- |
25 |
625 |
- |
- |
227 |
9,09 |
271 |
10,86 |
26 |
650 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
27 |
675 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
28 |
700 |
211 |
8,65 |
- |
- |
- |
- |
29 |
725 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
30 |
750 |
- |
- |
209 |
8,37 |
251 |
10,03 |
31 |
775 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
32 |
800 |
215 |
8,60 |
- |
- |
- |
- |
33 |
825 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
34 |
850 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
35 |
875 |
- |
- |
196 |
7,82 |
251 |
10,02 |
36 |
900 |
204 |
8,17 |
- |
- |
- |
- |
37 |
925 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
38 |
950 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
39 |
975 |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
40 |
1.000 |
195 |
7,82 |
190 |
7,62 |
250 |
9,98 |
50 |
1.250 |
- |
- |
178 |
7,14 |
229 |
9,17 |
60 |
1.500 |
- |
- |
168 |
6,73 |
215 |
8,62 |
TABELLA 3/B - SUPERFICI LORDE PER SEZIONE, PER CLASSE, PER
ALUNNO A seconda del tipo di scuola: per sezione fino a 30 alunni,
per classe fino a 25 alunni comprensive di tutti i locali dell'edificio e
delle murature, considerate le palestre di tipo A1 e A2 a seconda dei
casi, ed esclusi l'alloggio del custode, l'alloggio per l'insegnante, gli
uffici per le direzioni didattiche e le palestre del tipo B (riferimento
3.5.1.).
___________________________________________________________________________________
|
|
Scuola materna |
Numero sezioni |
Numero alunni |
m2/sezione |
m2/alunno |
3 |
90 |
210 |
7,00 |
4 |
120 |
203 |
6,77 |
5 |
150 |
202 |
6,73 |
6 |
180 |
200 |
6,67 |
7 |
210 |
199 |
6,63 |
8 |
240 |
199 |
6,63 |
9 |
270 |
198 |
6,60 |
_____________________________________________________________________________________
Numero classi |
Numero alunni |
Scuola elementare |
Scuola media |
|
|
m2/classe |
m2/alunno |
m2/classe |
m2/alunno |
5 |
125 |
153 |
6,11 |
- |
- |
6 |
150 |
- |
- |
275,50 |
11,02 |
7 |
175 |
- |
- |
- |
- |
8 |
200 |
- |
- |
- |
- |
9 |
225 |
- |
- |
240,25 |
9,61 |
10 |
250 |
189 |
7,56 |
- |
- |
11 |
275 |
- |
- |
- |
- |
12 |
300 |
- |
- |
219.50 |
8,78 |
13 |
325 |
- |
- |
- |
- |
14 |
350 |
- |
- |
- |
- |
15 |
375 |
177 |
7,08 |
212,50 |
8,50 |
16 |
400 |
- |
- |
- |
- |
17 |
425 |
- |
- |
- |
- |
18 |
450 |
- |
- |
202,50 |
8,10 |
19 |
475 |
- |
- |
- |
- |
20 |
500 |
171 |
6,84 |
- |
- |
21 |
525 |
- |
- |
211,25 |
8,45 |
22 |
550 |
- |
- |
- |
- |
23 |
575 |
- |
- |
- |
- |
24 |
600 |
- |
- |
201,50 |
8,06 |
25 |
625 |
167 |
6,68 |
- |
- |
TABELLA 4 - NORME SULLE ALTEZZE DI PIANO
(INTERNE) Riferimento al testo
3.0.9.
_____________________________________________________________________________________
|
Tipo di spazio |
Altezza minima richiesta cm |
Note |
. |
. |
|
|
1 |
Spazi per l'unità pedagogica (classe) |
300 |
Con soffitto piano. Nel caso di soffitto |
|
Parti per il lavoro di gruppo |
240 |
inclinato altezza minima 270 cm. |
2 |
Spazi per l'insegnamento specializzato |
300 |
Con pavimento e soffitto piano |
|
Se con gradinate: nella parte più bassa |
240 |
|
3 |
Spazi per laboratori e officine |
|
Secondo le prescrizioni particolari. |
4 |
Spazi per la comunicazione e l'informazione: |
|
|
|
i) biblioteca |
300 |
|
|
zona per carrels |
210 |
|
|
ii) auditorio e sala attività integrative: |
|
|
|
Se con gradinate: Nella parte più bassa |
240 |
|
|
Nella parte più alta |
420 |
|
|
Senza gradinate |
420 |
|
5 |
Spazi per l'educazione fisica: |
|
Nel caso si intenda realizzare in una palestra di tipo
A2, l'istallazione di un |
|
palestra tipo A |
540 |
campo di pallavolo (punto 3.5.1.), |
|
palestra tipo B |
720 |
l'altezza minima deve essere cm. 720. |
6 |
Spazi per la distribuzione |
240 |
|
7 |
Spazi amministrativi e visita medica |
300 |
|
8 |
Spazi per la mensa: |
|
|
|
a) se in nicchia fino a 30/35 m2 di superficie |
240 |
|
|
b) negli altri casi |
300 |
|
TABELLA 5 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE: SCUOLA
MATERNA (il valore tra parentesi esprime il numero dei locali
relativi agli spazi
descritti) _______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. sezioni 1 |
n. sezioni 2 |
n. sezioni 3 |
(1*) |
|
|
n. alunni 30 |
n. alunni 60 |
n. alunni 90 |
|
|
|
m2/al. |
m2/al. |
m2/al. |
|
. |
|
|
|
|
|
1 |
Spazi per attività ordinate: |
|
|
|
|
|
attività a tavolino |
1,80 (1) |
1,80 (2) |
1,80 (3) |
|
|
attività speciali |
0,60 (2) |
0,45 (3) |
0,40 (4) |
|
. |
|
|
|
|
|
2 |
Spazi per attività libere: |
1,00 |
0,92 |
0,90 |
|
. |
|
|
|
|
|
3 |
Spazi per attività pratiche: |
|
|
|
|
|
- spogliatoio |
0,50 (1) |
0,50 (2) |
0,50 (3) |
|
|
- locali lavabi e servizi igienici |
0,67 (1) |
0,67 (2) |
0,67 (2-3) |
|
|
- deposito |
0,13 (1) |
0,13 (1) |
0,13 (1-2) |
|
. |
|
|
|
|
|
4 |
Spazi per la mensa: |
|
|
|
|
|
- mensa (2*) |
0,67 (1) |
0,40 (1) |
0,40 (1) |
|
|
- cucina, anticucina, ecc: (30 m2 fissi per ogni
scuola) |
1,00 |
0,50 |
0,35 |
|
. |
|
|
|
|
|
5 |
Assistenza: |
|
|
|
|
|
- stanza per l'assistente (15 m2 fissi per ogni
scuola) |
0,50 |
0,25 |
0,17 |
|
|
- Spogliatoio e servizi igienici insegnante (6 m2
fissi per ogni scuola) |
0,20 |
0,10 |
0,07 |
|
|
- piccola lavanderia (4 m2 fissi per ogni
scuola) |
0,13 |
0,07 |
0,04 |
|
|
Indice di Superficie netta globale |
8,24 |
7,12 |
6,65 |
|
|
Somma indici parziali |
7,20 |
5,79 |
5,41 |
|
|
Connettivo e servizi |
1,04 |
1,33 |
1,24 |
|
|
Connettivo e servizi/Superficie totale netta per cento |
13% |
19% |
19% |
|
__________________________________________________________________________________________
(1*)
Le scuole fino a 9 sezioni si otterranno come combinazione di quelle
riportate in tabella.
(2*) Con l'ipotesi del doppio turno di
refezione. __________________________________________________________________________________________
TABELLA
6 - STANDARD DI SUPERFICIE: SCUOLA
ELEMENTARE
_______________________________________________________________________________________
Descrizione attività |
m2/alunno |
. |
|
|
1 |
Attività didattiche: |
|
|
attività normali |
1,80 |
|
attività interciclo |
0,64 |
|
Indice di superficie totale riferito alle attività
didattiche |
|
|
min. |
2,44 |
|
max |
2,70 |
2 |
Attività collettive: |
|
|
- attività integrative e parascolastiche |
0,40 |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,70 |
3 |
Attività complementari: |
|
|
- biblioteca insegnanti |
0,13 |
|
Indice di superficie netta globale |
5,21 |
|
Indice di superficie max. netta globale |
5,58 |
|
Somma indici parziali |
|
|
min. |
3,67 |
|
max |
3,93 |
|
Connettivo e servizi igienici (42% della somma precente) |
|
|
min. |
1,54 |
|
max |
1,65 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: |
|
|
Palestra, servizi palestra, ecc. Tipo A1: 330 m2
(da 10 a 25 classi) |
|
5 |
Alloggio custode (se richiesto): 80 m2
netti |
|
6 |
Spazi per la direzione didattica, (se richiesti): 100
m2 netti |
|
______________________________________________
(1*) Con
l'ipotesi del doppio turno di
refezione. ______________________________________________
TABELLA
7 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE NETTA: SCUOLA
MEDIA _______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. classi 6 |
n. classi 9 |
n. classi 12 |
n. classi 15 |
n. classi 18 |
n. classi 21 |
n. classi 24 |
|
|
n. alunni 150 |
n. alunni 225 |
n. alunni 300 |
n. alunni 375 |
n. alunni 450 |
n. alunni 525 |
n. alunni 600 |
|
|
m2/alunno oppure, m2 |
m2/alunno oppure, m2 |
m2/alunno oppure, m2 |
m2/alunno oppure, m2 |
m2/alunno oppure, m2 |
m2/alunno oppure, m2 |
m2/alunno oppure, m2 |
1 |
Attività didattiche: |
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività normali |
1,80 |
1,80 |
1,80 |
1,80 |
1,80 |
1,80 |
1,80 |
|
- attività speciali |
1,00 |
0,80 |
0,76 |
0,80 |
0,80 |
0,80 |
0,80 |
|
- attività musicali |
0,24 |
0,18 |
0,13 |
0,11 |
0,10 |
0,10 |
0,10 |
|
Indice di superficie totale riferito alle attività
didattiche |
|
|
|
|
|
|
|
|
min. |
3,04 |
2,78 |
2,69 |
2,71 |
2,70 |
2,58 |
2,50 |
|
max. |
3,19 |
3,19 |
3,08 |
3,10 |
3,02 |
2,95 |
2,85 |
2 |
Attivitá collettive: |
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività integrative e parascolastiche |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
- biblioteca alunni |
0,40 |
0,27 |
0,23 |
0,20 |
0,17 |
0,17 |
0,15 |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
3 |
Attività complementari: |
|
|
|
|
|
|
|
|
- atrio |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
|
- uffici ecc |
0,90 |
0,60 |
0,45 |
0,42 |
0,37 |
0,31 |
0,28 |
|
Indice di superficie globale netta |
7,89 |
6,93 |
6,53 |
6,48 |
6,35 |
6,10 |
5,92 |
|
Indice di superficie max netta globale |
8,10 |
7,50 |
7,08 |
7,03 |
6,80 |
6,62 |
6,41 |
|
Somma indici parziali |
|
|
|
|
|
|
|
|
min. |
5,64 |
4,95 |
4,67 |
4,63 |
4,54 |
4,36 |
4,23 |
|
max. |
5,79 |
5,36 |
5,06 |
5,02 |
4,86 |
4,73 |
4,58 |
|
Connettivo e servizi igienici (40% della somma precedente) |
|
|
|
|
|
|
|
|
min. |
2,25 |
1,98 |
1,86 |
1,85 |
1,81 |
1,74 |
1,69 |
|
max. |
2,31 |
2,14 |
2,02 |
2,01 |
1,94 |
1,89 |
1,83 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: Palestra, servizi palestra,
ecc |
tipo A/1 330 m2 netti |
tipo A/2 630 m2 netti |
|
|
|
|
|
5 |
Alloggio per il custode (se richiesto) |
80 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
___________________________________________________________________
(1*)
Con l'ipotesi del 70% di partecipanti e del doppio turno di
refezione. ___________________________________________________________________
TABELLA
8 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE NETTA: LICEO CLASSICO (il valore
tra parentesi esprime il numero di moltiplicazione dei reparti relativi
agli spazi
descritti) _______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. classi 10 |
n. classi 15 |
n. classi 20 |
n. classi 25 |
n. classi 30 |
n. classi 35 |
n. classi 40 |
n. classi 50 |
n. classi 60 n. |
|
|
n. alunni 250 |
n. alunni 375 |
n. alunni 500 |
n. alunni 625 |
n. alunni 750 |
n. alunni 875 |
n. alunni 1.000 |
n. alunni 1.250 |
alunni 1.500 |
|
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
|
1 |
Attività didattiche: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività normali |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96
|
1,96 |
1,96 |
1,96 |
|
- attività speciali |
1,36 |
0,96 |
0,88 |
0,70 |
0,59 |
0,86 |
0,75 |
0,70 |
0,59 |
|
fisica |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
|
chimica e scienze naturali |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
260 m2 (2) |
260 m2 (2) |
260 m2 (2) |
390 m2 (3) |
390 m2 (3) |
520 m2 (4) |
520 m2 (4) |
2 |
Attività collettive: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività integrative e parascolastiche |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
- biblioteca alunni |
0,40 |
0,35 |
0,32 |
0,27 |
0,27 |
0,26 |
0,26 |
0,24 |
0,24 |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
0,50 |
375 m2 (0,50) |
375 m2 (0,42) |
375 m2 (0,38) |
375m2 (0,30) |
375 m2 (0,25) |
3 |
Attività complementari: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
atrio |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
|
uffici, ecc |
0,50 |
0,35 |
0,33 |
0,27 |
0,25 |
0,23 |
0,21 |
0,18 |
0,17 |
|
Indice di superficie netta globale |
7,72 |
6,81 |
6,70 |
6,30 |
6,11 |
6,34 |
6,10 |
5,85 |
5,61 |
|
Somma indici parziali |
5,52 |
4,87 |
4,79 |
4,50 |
4,37 |
4,53 |
4,36 |
4,18 |
4,01 |
|
Connettivo e servizi igienici (40% della somma precedente) |
2,20 |
1,94 |
1,91 |
1,80 |
1,74 |
1,81 |
1,74 |
1,67 |
1,60 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Palestra, servizi palestra, ecc. |
tipo A/1 330 m2 netti |
tipo A/2 630 m2 netti |
tipo B/1 830 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
5 |
Alloggio per il custode (se richiesto) |
80 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
|
|
___________________________________________________________________________________________________
(1*)
Con l'ipotesi dell'80% di partecipanti e del doppio turno di refezione;
per le scuole con più di 25 classi la superficie di 275 m2 è
stata prevista fissa in funzione del diverso sistema
gestionale. ___________________________________________________________________________________________________
TABELLA
9 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE NETTA: LICEO SCIENTIFICO (il
valore tra parentesi esprime il numero di moltiplicazione dei reparti
relativi agli spazi
descritti)
______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. classi 10 |
n. classi 15 |
n. classi 20 |
n. classi 25 |
n. classi 30 |
n. classi 35 |
n. classi 40 |
n. classi 50 |
n. classi 60 |
|
|
n. alunni 250 |
n. alunni 375 |
n. alunni 500 |
n. alunni 625 |
n. alunni 750 |
n. alunni 875 |
n. alunni 1.000 |
n. alunni 750 |
n. alunni 1.500 |
|
|
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
m2 al. oppure: m2 |
1 |
Attività didattiche |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività normali |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
|
- attività speciali |
1,76 |
1,44 |
1,84 |
1,47 |
1,23 |
1,37 |
1,33 |
1,25 |
1,04 |
|
fisica |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
360 m2 |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
540,m2 (3) |
540 m2 (3) |
540 m2 (3) |
540 m2 (3) |
|
scienze naturali e chimica |
160 m2 (1) |
160 |
260 m2 |
260 m2 (2) |
260 m2 (2) |
260 m2 (2) |
390 m2 (3) |
520 m2 (3) |
520 m2 (4) |
|
disegno |
100 m2 (1) |
200 m2 (2) |
200 m2 (2) |
300 m2 (3) |
300 m2 (3) |
400 m2(4) |
400 m2 (4) |
500 m2 (5) |
500 m2 (5) |
2 |
Attività collettive: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività integrative e parascolastiche |
060 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
- biblioteca alunni |
0,40 |
0,35 |
0,32 |
0,27 |
0,27 |
0,26 |
0,26 |
0,24 |
0,24 |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
375 m2 (0,50) |
375 m2 (0,42) |
375 m2 (0,38) |
375 m2 (0,30) |
375 m2 (0,25) |
3 |
Attività complementari: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
atrio |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
|
uffici, ecc |
0,50 |
0,35 |
0,33 |
0,27 |
0,25 |
0,23 |
0,21 |
0,18 |
0,17 |
|
indice di superficie netta globale |
8,42 |
7,70 |
8,19 |
7,52 |
7,01 |
7,04 |
6,91 |
6,62 |
6,24 |
|
Somma indici parziali |
6,02 |
5,50 |
5,85 |
5,37 |
5,01 |
5,04 |
4,94 |
4,73 |
4,46 |
|
Connettivo e servizi igienici (40% della somma precedente) |
2,40 |
2,20 |
2,34 |
2,15 |
2,00 |
2,00 |
1,97 |
1,89 |
1,78 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: Palestra, servizi palestra,
ecc. |
tipo A/1330 m2 netti |
tipo A/2 630 m2 netti |
tipo B/1 830 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
5 |
Alloggio per il custode (se richiesto) |
80 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
|
|
________________________________________________________________
(1*)
Con l'ipotesi dell'80% di partecipanti e del doppio turno di refezione;
per le scuole con più di 25 classi la superficie di 375 m2 è
stata prevista fissa in funzione del diverso sistema
gestionale. ________________________________________________________________
TABELLA
10 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE NETTA: ISTITUTO MAGISTRALE (il
valore tra parentesi esprime il numero di moltiplicazione dei reparti
relativi agli spazi
descritti)
_______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. classi 12 |
n. classi 16 |
n. classi 20 |
n. classi 24 |
n. classi 28 |
n. classi 32 |
n. classi 36 |
n. classi 40 |
|
|
n. alunni 300 |
n. alunni 400 |
n. alunni 500 |
n. alunni 600 |
n. alunni 700 |
n. alunni 800 |
n. alunni 900 |
n. alunni 1.000 |
|
|
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
1 |
Attività didattiche: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività normali |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
|
- attività speciali |
1,50 |
1,13 |
1,10 |
0,92 |
1,04 |
1,21 |
1,08 |
0,97 |
|
fisica |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
360 m2(2) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
|
chimica e scienze naturali |
160 m2 (1) |
160 m2 (1) |
260 m2 (2) |
260 m2 (2) |
260 m2 (2) |
390 m2 (3) |
390 m2 (3) |
390 m2 (3) |
|
disegno |
110 m2 (1) |
110 m2 (1) |
110 m2 (1) |
110 m2 (1) |
110 m2 (1) |
220 m2 (2) |
220 m2 (2) |
220 m2 (2) |
2 |
Attività collettive: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività integrative e parascolastiche |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
- biblioteca alunni |
0,35 |
0,32 |
0,32 |
0,29 |
0,27 |
0,26 |
0,26 |
0,26 |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
375 m2 (0,54) |
375 m2 (0,47) |
375 m2 (0,42) |
375 m2 (0,38) |
3 |
Attività complementari: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- atrio |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
|
- uffici, ecc., |
0,43 |
0,41 |
0,33 |
0,28 |
0,27 |
0,25 |
0,23 |
0.21 |
|
Indice di superficie netta globale |
7,89 |
7,31 |
7,15 |
6,77 |
6,83 |
6,93 |
6,65 |
6,41 |
|
Somma indici parziali |
5,64 |
5,22 |
5,11 |
4,84 |
4.58 |
4,88 |
4,95 |
4,75 |
|
Connettivo e servizi igienici (40% della somma precedente) |
2,25 |
2.09 |
2,04 |
1,93 |
1,95 |
1,98 |
1,90 |
1.83 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: Palestra, servizi palestra,
ecc |
tipo A/1330 m2 netti |
tipo A/2 630 m2 netti |
tipo B/ 830 m2 netti |
|
|
|
|
|
5 |
Alloggio per il custode (se richiesto) |
80 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
|
________________________________________________________________
(1*)
Con l'ipotesi dell'80% di partecipanti e del doppio turno di refezione;
per le scuole con più di 25 classi la superficie di 375 m2 è
stata prevista fissa in funzione del diverso sistema
gestionale. ________________________________________________________________
TABELLA
11 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE NETTA: ISTITUTI TECNICI (il
valore tra parentesi esprime il numero di moltiplicazione dei reparti
relativi agli spazi
descritti)
_______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. classi 10 |
n. classi 15 |
n. classi 20 |
n. classi 25 |
n. classi 30 |
n. classi 35 |
n. classi 40 |
n. classi 50 |
n. classi 60 |
|
|
n. alunni 250 |
n. alunni 375 |
n. alunni 500 |
n. alunni 625 |
n. alunni 750 |
n. alunni 875 |
n. alunni 1.000 |
n. alunni 1.250 |
n. alunni 1.500 |
|
|
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
1 |
Attività didattiche: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività normali |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
|
- attività speciali |
1,96 |
1,60 |
1,20 |
1,17 |
0,97 |
0,83 |
0,84 |
0,77 |
0,64 |
|
fisica, scienze naturali, chimica e merceologia |
180 m2 (1) |
290 m2 (2) |
290 m2 (2) |
420 m2 (3) |
420 m2 (3) |
420 m2 (3) |
420 m2 (3) |
550 m2 (4) |
550 m2 (4) |
|
dattilografia e stenografia |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
100 m2 (1) |
|
ragioneria e macchine contabili |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
|
tecnica commerciale e macchine calcolatrici |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
105 m2 (1) |
210 m2 (2) |
210 m2 (2) |
210 m2 (2) |
2 |
Attività collettive: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività integrative e parascolsatiche |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
- biblioteca alunni |
0,40 |
0,35 |
0,32 |
0,27 |
0,27 375 m2 (0,50) |
0,26 375 m2 (0,42) |
0,26 375 m2 (0,38) |
0,24 375 m2 (0,30) |
0,24 375 m2 (0,25) |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
3 |
Attività complementari |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- atrio |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
|
- uffici, ecc |
0,50 |
0,35 |
0,33 |
0,27 |
0,25 |
0,23 |
0,18 |
0,17 |
0,21 |
|
Indice di superficie netta globale |
8,71 |
8,34 |
7,29 |
7,10 |
6,65 |
6,30 |
6,23 |
5,95 |
5,68 |
|
Somma indici parziali |
6,22 |
5,96 |
5,21 |
5,07 |
4,75 |
4,50 |
4,45 |
4,25 |
4,06 |
|
Connettivo e servizi igienici (40% della somma precedente) |
2,49 |
2,38 |
2,08 |
2,03 |
1,90 |
1,80 |
1,78 |
1,70 |
1,62 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: Palestra, servizi
palestra, ecc. |
tipo A/1 330 m2 netti |
tipo A/2 630 m2 netti |
tipo B/1 830 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
|
Alloggio per il custode (se richiesto) |
80 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
|
|
________________________________________________________________
(1*)
Con l'ipotesi dell'80% di partecipanti e del doppio turno di refezione;
per le scuole con più di 25 classi la superficie di 375 m2 è
stata prevista fissa in funzione del diverso sistema
gestionale. ________________________________________________________________
TABELLA
12 - INDICI STANDARD DI SUPERFICIE NETTA: ISTITUTO PER GEOMETRI (il
valore tra parentesi esprime il numero di moltiplicazione dei reparti
relativi agli spazi
descritti)
_______________________________________________________________________________________
Descrizione degli spazi |
n. classi 10 |
n. classi 15 |
n. classi 25 |
n. classi 20 |
n. classi 30 |
n. classi 35 |
n. classi 40 |
n. classi 50 |
n. classi 60 |
|
|
n. alunni 250 |
n. alunni 375 |
n. alunni 500 |
n. alunni 625 |
n. alunni 750 |
n. alunni 875 |
n. alunni 1.000 |
n. alunni 1.500 |
n. alunni 1.250 |
|
|
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
m2/al. oppure m2 |
1 |
Attività didattiche: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività normali |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
1,96 |
|
- attività speciali |
2,96 |
2,52 |
1,89 |
2,15 |
2,07 |
2,29 |
2,40 |
2,11 |
1,89 |
|
fisica |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
180 m2 (1) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
360 m2 (2) |
540 m2 (3) |
540 m2 (3) |
540 m2 (3) |
|
chimica e scienze naturali |
160 m2 (1) |
160 m2 (1) |
160 m2 (1) |
160 m2 (1) |
260 m2 (2) |
390 m2 (3) |
390 m2 (3) |
520 m2 (4) |
520 m2 (4) |
|
disegno tecnico e architettonico |
125 m2 (1) |
125 m2 (1) |
125 m2 (1) |
125 m2 (1) |
230 m2 (2) |
350 m2 (3) |
350 m2 (3) |
450 m2 (4) |
450 m2 (4) |
|
costruzioni e disegno |
125 m2 (1) |
230 m2 (2) |
230 m2 (2) |
350 m2 (3) |
350 (3) |
450 m2 (4) |
550 m2 (5) |
550 m2 (5) |
650 m2 (6) |
|
topografia e disegno |
150 m2 (1) |
250 m2 (2) |
250 m2 (2) |
350 m2 (3) |
350 m2 (3) |
450 m2 (4) |
575 m2 (5) |
575 m2 (5) |
675 m2 (6) |
2 |
Attività collettive: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- attività integrative e parascolastiche |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
- biblioteca alunni |
0,40 |
0,35 |
0,32 |
0,27 |
0,27 375 m2 (0,50) |
0,26 375 m2 (0,42) |
0,26 375 m2 (0,38) |
0,24 m2 375 (0,30) |
0,24 375 m2 (0,25) |
|
- mensa e relativi servizi (1*) |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
0,60 |
|
|
|
|
|
3 |
Attività complementari: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
- atrio |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
0,20 |
|
- uffici, ecc |
0,50 |
0,35 |
0,33 |
0,27 |
0,25 |
0,23 |
0,21 |
0,18 |
0,17 |
|
Indice di superficie netta globale |
10,11 |
9,21 |
8,26 |
8,47 |
8,34 |
8,41 |
8,19 |
7,83 |
7,43 |
|
Somma indici parziali |
7,22 |
6,58 |
5,90 |
6,05 |
5,85 |
5,96 |
6,01 |
5,59 |
5,31 |
|
Connettivo e servizi igienici (40% della somma precedente) |
2,89 |
2,63 |
2,36 |
2,42 |
2,34 |
2,38 |
2,40 |
2,24 |
2,12 |
4 |
Spazi per l'educazione fisica: Palestra, servizi palestra,
ecc. |
tipo A/1 330 m2 netti |
tipo A/2 630 m2 netti |
tipo B/1 830 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
5 |
Alloggi per il custode (se richiesto) |
80 m2 netti |
|
|
|
|
|
|
|
|
________________________________________________________________
(1*)
Con l'ipotesi dell'80% di partecipanti e del doppio turno di refezione;
per le scuole con più di 25 classi la superficie di 375 m2 è
stata prevista fissa in funzione del diverso sistema
gestionale. ________________________________________________________________
5.
NORME RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIABITABILITÀ.
5.0.
Generalità. 5.0.1. Ogni edificio scolastico nel suo complesso ed in
ogni suo spazio o locale deve essere tale da offrire a coloro che lo
occupano condizioni di abitabilità soddisfacenti per tutto il periodo di
durata e di uso, malgrado agenti esterni normali; queste condizioni di
abitabilità debbono garantire, inoltre, l'espletamento di alcune funzioni
in caso di agenti esterni anormali. 5.0.2. Le condizioni di
abitabilità, alle quali corrispondono determinati requisiti e livelli,
possono essere raggruppate come segue: i) condizioni acustiche (livello
sonoro, difesa dai rumori, dalle trasmissioni dei suoni, dalle vibrazioni,
ecc.); ii) condizioni dell'illuminazione e del colore: (grado e qualità
dell'illuminazione naturale e artificiale; eccesso e difetto di luce,
regolarità, qualità del colore e suoi rapporti con la luce, ecc.); iii)
condizioni termoigrometriche e purezza dell'aria dal caldo e dal freddo,
dall'umidità, dalla condensazione, ecc.); iv) condizioni di sicurezza
(statica delle costruzioni, difesa degli agenti atmosferici esterni, degli
incendi, dei terremoti, ecc.); v) condizioni d'uso dei mezzi elementari
o complessi necessari a stabilire i livelli di esigenze espresse nei punti
precedenti (ricerca dei livelli di agibilità, tipo e complessità di
manovrare per il funzionamento di apparecchi, per l'apertura di finestre o
per l'inclusione o l'esclusione di impianti o sistemi di ventilazione,
rispetto di norme di uso da parte dell'utente, ecc.); vi) condizioni di
conservazione dei livelli raggiunti nel soddisfare le esigenze di cui ai
punti precedenti (durata dei materiali o delle parti costituenti la
costruzione degli apparecchi impiegati, manutenzione,
ecc.).
5.1. Condizioni acustiche. Criteri di valutazione
dei requisiti acustici dell'edilizia scolastica. 5.1.1.
Introduzione. i) Si adottano i criteri generali, i metodi di misura e i
criteri di valutazione dei risultati indicati nelle norme di carattere
generale di cui alla circolare 30 aprile 1966, n. 1769, parte
1a del Servizio Tecnico Centrale del Ministero dei lavori
pubblici, salvo alcune prescrizioni riguardanti la particolare
destinazione dell'edificio. ii) Si dovranno eseguire misure in opera e
in laboratorio, al fine di verificare i requisiti richiesti. iii) Le
misure in opera devono essere eseguite su tutti i tipi di spazi adibiti ad
uso didattico presentanti caratteristiche diverse. Le determinazioni di
isolamento acustico dovranno essere eseguite fra ambienti ad uso didattico
adiacenti e sovrastanti, aventi normale o particolare destinazione, anche
a titolo saltuario (come :ad esempio aule speciali, officine, laboratori,
ecc.). Le determinazioni devono essere eseguite, in aule complete di
rivestimento assorbente, col normale arredamento scolastico: non oltre due
persone debbono essere presenti nelle aule durante l'esecuzione delle
misure. iv) I limiti di isolamento sono fissati essenzialmente tenendo
conto dei requisiti minimi richiesti per scuole o aule d'insegnamento
generale. Per, scuole o aule di determinato tipo e ubicazione destinate
a insegnamento particolare (sale di musica, ecc.) possono: essere
richiesti valori più elevati dell'isolamento acustico. v) Possono
essere richiesti, particolari requisiti per ambienti in rapporto alla loro
specifica funzione come ad esempio: auditori, sale di musica, sale di
spettacolo. vi) il tempo di riverberazione nelle aule arredate non deve
superare i limiti prescritti dalle presenti norme. Il controllo può
anche essere effettuato mediante la conoscenza dei coefficienti di
assorbimento e delle superfici dei materiali adoperati per il trattamento.
I valori dei coefficienti, di assorbimento dei materiali impiegati devono
risultare da certificati rilasciati da laboratori qualificati nei quali le
misure siano state effettuate secondo le norme. 5.1.2. Verifiche e
misure. i) L'isolamento acustico e i requisiti acustici dovranno
essere verificati per quanto concerne: - potere fonoisolante di
strutture verticali, orizzontali, divisorie, ed esterne di infissi verso
l'esterno, di griglie e prese d'aria installate verso l'esterno; -
l'isolamento acustico contro i rumori trasmessi per via aerea tra spazi
adiacenti e sovrapposti ad uso didattico e nei locali comuni (isolamento
ambiente); - il livello di rumore di calpestio normalizzato di
solai; - il livello di rumore di calpestio tra due spazi
sovrapposti; - la rumorosità dei servizi: e degli impianti fissi; -
il coefficiente di assorbimento ed i materiali isolanti acustici.; Le
misure, le determinazioni sperimentali, la presentazione e la valutazione
dei dati, seguiranno per quanto possibile, le raccomandazioni ISO/R
140-1960, per le misure in laboratorio e in opera della trasmissione di
rumori per via aerea di rumori di calpestio: ed ISO/R 354-63 per le misure
del coefficiente di assorbimento in camera riverberante; i valori delle
frequenze nominali da utilizzare saranno quelli normalizzati di 125, 250,
500, 1000, 2000, 4000 Hz. ii) I dati di laboratorio dovranno essere
richiesti, rilevati e presentati secondo le norme generali. Le grandezze
da sottoporre a misure di laboratorio saranno: - il potere fonoisolante
(R) di strutture divisorie interno, di infissi verso l'esterno, di
griglie, prese d'aria e pareti esterne opache; - il coefficiente di
assorbimento acustico dei materiali isolanti acustici iii) I requisiti
di accettabilità da determinare con misure di laboratorio saranno i
seguenti (con indice di valutazione I riferito al valore dell'ordinata a
500 Hz): - potere fonoisolante di strutture divisorie interne verticali
ed eventualmente, orizzontali (come specificate nel seguente punto v) - I
= 40 dB; - potere fonoisolante di infissi verso l'esterno - I = 25 dB;
potere fonoisolante di chiusure esterne opache: superiore di 10 dB a
quella di infissi esterni; - potere fonoisolante di griglie e prese
d'aria installate verso l'esterno - I = 20 dB; - livello di rumore di
calpestio normalizzato di solai (come specificato nel punto v) - I = 68
dB. Il coefficiente di assorbimento deve essere misurato in camera
riverberante e suono diffuso alle frequenze di 125, 250, 500, 1000, 2000,
4000 Hz. iv) Il collaudo in opera deve essere richiesto, eseguito e
presentato secondo le norme generali contenute nella circolare 30 aprile
1966, n. 1769 parte I del Servizio Tecnico Centrale del Ministero dei
lavori pubblici. Le misure devono essere eseguite nelle condizioni
prescritto dai paragrafi i) e ii) delle
presenti norme. Le grandezze da sottoporre a misura in opera sono: -
l'isolamento acustico (D) per via aerea fra ambienti ad uso
didattico adiacenti e sovrastanti (isolamento acustico tra pareti
divisorie e di solaio); - il livello di rumore di calpestio tra due
spazi sovrapposti con la macchina normalizzata generatrice di
calpestio; - la rumorosità provocata da servizi ed impianti fissi; -
il tempo di riverberazione. Per quanto concerne gli impianti dovranno
essere eseguite misure su: - impianti di riscaldamento, aerazione e
condizionamento centralizzato; - scarichi idraulici, bagni, servizi
igienici, rubinetterie. La determinazione della rumorosità dovrà essere
eseguita nelle aule indipendentemente dalla posizione dell'elemento
disturbante. v) Requisiti di accettabilità da determinare con misure in
opera (con indice di valutazione I riferito al valore dell'ordinata a 500
Hz): - isolamento acustico fra due ambienti adiacenti [come
specificato, nel punto vi)] - I = 40 dB; - isolamento acustico fra due
ambienti sovrapposti [come specificato nel punto vi)] - I = 42 dB; -
livello di rumore di calpestio fra due ambienti sovrapposti [come
specificato nel punto vi)] - I = 68 dB. vi) Requisiti di
accettabilità. I risultati delle misure (in opera e in laboratorio)
saranno riportati sotto forma di grafico su appositi moduli sui quali
dovranno figurare anche le indicazioni grafiche (in scala e descrittive)
degli elementi cui la prova si riferisce (piante, masse degli elementi per
unità di superficie, sezioni, ubicazione dei punti di misura e descrizione
delle strutture esaminate). Per le misure di calpestio sarà specificata la
natura del pavimento del locale di misura, mentre per la rumorosità dei
servizi, indicati in dB (A), nel certificato saranno indicati i punti di
misura, le cause della rumorosità misurata e le condizioni di
funzionamento dei servizi stessi, durante la misura. Sarà inoltre data
indicazione del livello del rumore di fondo, secondo la circolare 30
aprile 1966, n. 1769, del Servizio Tecnico Centrale del Ministero dei
lavori pubblici. I risultati ottenuti con i procedimenti esposti
verranno, per la ricerca dell'indice di valutazione richiesto, posti a
confronto con le allegate curve normalizzate, ciascuna riferibile ad una,
specifica misura (figg. 1, 2, 3). In relazione a tali metodi di prova
si stabilisce quindi che: - il potere fonoisolante delle pareti
divisorie (R) e l'isolamento acustico (D) per via aerea
soddisfino alla curva di riferimento stabilita quando i punti sperimentali
siano al disopra della curva limite (v. figg. 1 e 2)
relativa: al valore dell'indice I fissato nei punti ii),
iii) e v) con la seguente tolleranza: la somma
delle differenze di livello tra la curva di riferimento ed i punti del
diagramma sperimentale, che stanno al disotto di essa, non deve superare i
12 dB (in ogni banda di ottava lo scarto non deve superare 5
dB). Qualora le divisioni tra ambienti vengano realizzate con elementi
movibili o scorrevoli, in osservanza ai criteri di flessibilità di cui
alle presenti norme, non è necessaria la effettuazione delle misure di
isolamento acustico fra i detti ambienti. - Il livello di rumore di
calpestio soddisfi alle curve di riferimento stabilite quando i punti
sperimentali siano al disotto delle curve limite (v. fig. 3)
relative al valore indice I fissato nei punti iii) e
v) con la seguente tolleranza: la somma delle differenze di
livello tra la curva riferimento ed i punti del diagramma sperimentale che
stanno al disopra di essa non superi i 12 dB (in ogni banda di ottava lo
scarto non deve superare 7 dB).
- La rumorosità dei servizi, determinata dal massimo livello (A)
misurato, non dovrà superare i seguenti limiti. - servizi a
funzionamento discontinuo
A = 50 dB (A)
- servizi a funzionamento continuo
A = 40 dB (A)
I valori ottimali dei tempi di riverberazione vanno determinati in
funzione del volume dell'ambiente e riferiti alle frequenze 250, 500, 1000
2000 Hz secondo i diagrammi delle figg. 4-5. Il tempo di
riverberazione può essere misurato in opera.
Figure da 1 a 5 [omissis]
5.2. Condizioni dell'illuminazione e del colore. 5.2.1.
Introduzione. L'illuminazione naturale e artificiale degli spazi e dei
locali della scuola deve essere tale da assicurare agli alunni il massimo
del conforto visivo; pertanto deve avere i seguenti requisiti: i)
livello d'illuminazione adeguato; ii) equilibrio delle
luminanze; iii) protezione dai fenomeni di abbagliamento; iv)
prevalenza della componente diretta su quella diffusa soprattutto nel caso
di illuminazione artificiale.
5.2.2. Livello di illuminamento ed
equilibrio di luminanze. I valori minimi dei livelli di illuminamento
naturale ed artificiale sono esposti nella seguente tabella: Illuminamento sul piano di lavoro lux
.
Sul piano dei tavoli negli spazi per il 300
disegno, il cucito, il ricamo, ecc.
Sulle lavagne e sui cartelloni 300
Sul piano di lavoro negli spazi per
lezione, studio, lettura, laboratori, 200
negli uffici
Negli spazi per riunioni, per ginna-
stica, ecc. misurati su un piano i- 100
deale posto a 0,60 m dal pavimento
Nei corridoi, scale, servizi igienici,
atri, spogliatoi, ecc. misurati su un 100
piano ideale posto a 1,00 m dal pavimento
5.2.3. Allo scopo di garantire che le condizioni di
illuminamento indicate nella tab. 5.2.2. siano assicurate in qualsiasi
condizione di cielo e in ogni punto dei piani di utilizzazione
considerati. dovrà essere realizzato uno stretto rapporto mediante
integrazione dell'illuminazione naturale con quella artificiale. 5.2.4.
Particolare cura dovrà essere posta per evitare fenomeni di abbagliamento
sia diretto che indiretto facendo in modo che nel campo visuale abituale
delle persone non compaiano oggetti la cui luminanza superi di 20 volte i
valori medi. 5.2.5. Fattore medio di luce diurna Allo scopo di
assicurare l'economica realizzazione dei livelli di illuminamento
prescritti al precedente punto 5.2.2. e contemporaneamente le esigenze
derivanti dalla protezione dall'irraggiamento solare è opportuno che il
fattore medio di luce, definito come il rapporto tra l'illuminamento medio
dell'ambiente chiuso e l'illuminamento che si avrebbe, nelle identiche
condizioni di tempo e di luogo, su una superficie orizzontale esposta
all'aperto in modo da ricevere luce dall'intera volta celeste senza
irraggiamento diretto del sole, risulti uguale ai seguenti
valori:
Fattore medio di luce diurna |
h m |
. |
|
Ambienti ad uso didattico (aule per lezione, studio, lettura,
laboratori, disegno, ecc.) |
0,03 |
Palestre, refettori |
0,02 |
Uffici, spazi per la distribuzione, scale, servizi
igienici |
0,01 |
5.2.6. Allo scopo di consentire, durante il giorno, proiezioni
di films , filmine, ecc., i locali ad uso didattico dovranno essere muniti
di dispositivi per attenuare il livello di illuminazione naturale; alcuni
locali dovranno essere predisposti per un completo oscuramento. 5.2.7.
Per quanto riguarda l'illuminazione artificiale i minimi valori richiesti
debbono essere ottenuti con opportuni apparecchi di illuminazione completi
di lampade o tubi fluorescenti, che dovranno essere compresi, come parte
integrante, nell'impianto elettrico. 5.3. Condizioni termoigrometriche
e purezza dell'aria. 5.3.1. I fatti o i fenomeni presi in
considerazione che influiscono sull'abitabilità e confortabilità
dell'ambiente, devono rispondere ai requisiti, che riguardano: i)
l'equilibrio e la conservazione dei fattori fisici dai quali dipende il
benessere termoigrometrico;. ii) la conservazione della purezza chimica
e microbiologica dell'aria. 5.3.2. Nel periodo invernale i requisiti di
abitabilità, per un ambiente realizzato con pareti perimetrali che
soddisfano ai requisiti riportati nelle presenti norme, si ottengono
soltanto se l'ambiente stesso è provvisto di impianto di
riscaldamento. 5.3.3. Grandezze considerate, termini, simboli,
definizioni, unità di misura. I termini, i simboli, le definizioni, le
unità di misura delle grandezze anzidette e delle altre comunque
richiamate nelle presenti norme sono riassunti nella seguente
tabella:
Termine |
Simbolo |
Unità di misura |
Definizione |
Trasmittanza |
H |
Cal/m2h°C. |
Quantità di calore che, nella unità di tempo espressa in ore,
passa dall'aria in un ambiente a quella dell'ambiente attiguo altra:
verso un elemento di parete di area pari a 1 m² quando le
temperature medie delle due masse di aria differiscono di un grado
centigrado. |
Massa media |
M |
Kg/m2 |
Massa media per unità di superficie frontale della chiusura
opaca. |
Coefficiente di ricambio |
= |
h-1 |
Rapporto tra il volume di aria introdotto ogni ora nell'ambiente
e il volume dell'ambiente stesso. |
5.3.4. Controlli e misure di laboratorio. Controlli e misure
di laboratorio su campioni di pareti fuori opera possono essere richiesti
dal committente. Tali controlli e misure, da eseguirsi presso
laboratori universitari o qualificati che rilasceranno appositi
certificati di prova, dovranno consistere nelle operazioni di seguito
specificate: i) Controllo di conformità. Comprende tutte le misure e
i controlli necessari per accertare che la chiusura presentata alla prova
corrisponde esattamente per conformazione, caratteristiche geometriche,
materiali impiegati, a quanto indicato dalle specificazioni e dai disegni
di progetto. Nel caso di componenti prefabbricati, il controllo deve
riguardare sia il singolo pannello sia gli elementi di giunzione tra
pannelli. ii) Controlli del rapporto massa/superficie frontale della
parete. La misura, da effettuarsi con la precisione del 5%, deve essere
eseguita in modo da fornire elementi sufficienti per risalire, per via di
calcolo, alla massa media della parete definita al precedente punto
5.3.3.. iii) Misura della trasmittanza. Dovrà essere eseguita su
campioni di dimensioni sufficientemente grandi, comprendenti almeno un
giunto, in modo che la misura su essi effettuata fornisca il valore medio
della trasmittanza dell'intera parete nelle condizioni quanto più
possibile prossime a quelle di impiego. iv) Controllo delle proprietà
termoigrometriche. Deve essere eseguito in modo da accertare che nelle
condizioni di temperatura previste per l'impiego della chiusura opaca, in
nessun punto della faccia interna di questa possano aversi fenomeni di
condensazione, almeno fino a quando il valore dell'umidità relativo
nell'ambiente interno non superi il limite del 70%. v) Controllo della
tenuta pneumatica. Deve essere eseguito in modo da accertare che in un
ambiente normalizzato, la parete, normalizzata, la sottoporre, a prova
limitatamente alla porzione opaca con esclusione di infissi ma
comprendente: gli eventuali giunti tra elementi opachi contigui, assicuri
una tenuta tale che sia possibile mantenere una pressione statica di 50 mm
di colonna di acqua con un ventilatore di portata non superiore a 10 m3/h
per ciascun m² di superficie frontale della parete considerata. vi)
Controllo della tenuta alla pioggia. Per il controllo della tenuta e
impermeabilità alla pioggia è da osservare quanto prescritto, dal punto
5.3.15..
5.3.5. Controlli e misure di cantiere. I controlli e le
misure considerati nelle presenti norme potranno essere eseguiti sia in
corso di opera sia in sede di collaudo. Essi consisteranno, comunque,
almeno, nelle operazioni di cui ai punti seguenti: i) Controllo di
conformità. Comprende tutte le misure e i controlli necessari per
accertare che la parete in corso di costruzione in opera, o costruita a
piè d'opera, o consegnata a pié d'opera, corrisponde esattamente per
conformazione, caratteristiche geometriche, materiali impiegati, a quanto
indicato dalle specificazioni e dai disegni di progetto e riportato
dall'eventuale certificato delle prove di laboratorio. ii) Controllo
della corretta posa in opera. E' un controllo qualitativo, diretto ad
accertare che non sono presenti difetti di esecuzione o di montaggio, tali
da compromettere le caratteristiche funzionali precisate dai disegni e
dalle specificazioni al progetto, confermate dai certificati di eventuali
prove di laboratorio. Nel caso di costruzioni realizzate, con elementi
prefabbricati di grandi dimensioni, come indice qualitativo di corretta
posa in opera potrà essere assunta la condizione di verticalità della
chiusura' completa, generalmente verificata ai fini del collaudo
statico. iii) Verifica dell'assenza di manifestazioni conseguenti a
fenomeni di considerazione sulla faccia interna della chiusura. Non
essendo possibile effettuare rilevamenti strumentali, dovranno eseguirsi
dopo che sia trascorso almeno un intero ciclo stagionale dalla ultimazione
e dalla consegna dell'edificio e comunque, entro è non oltre i termini
stabiliti per il collaudo dell'impianto di riscaldamento, verifiche
tendenti ad accertare l'assenza delle tipiche manifestazioni (macchie,
degradazioni d'intonaco o di materiali di finitura, ecc.) conseguenti a
fenomeni di condensazione. iv) Prove di tenuta all'aria. Eventuali
prove di tenuta all'aria potranno essere effettuate adottando prove e
controlli in cantiere come specificato nel punto 5.3.14.. 5.3.6.
Equilibrio e conservazione dei fattori fisici. L'equilibrio e la
conservazione dei fattori fisici dai quali dipende il benessere termico è
in rapporto: i) con la caratteristica termica - delle pareti
perimetrali (fenomeni di trasmissione di calore e fenomeni connessi e
scambi per irraggiamento); ii) con la temperatura e l'umidità
dell'aria; iii) con i fenomeni di condensazione sulla faccia interna
delle chiusure opache; iv) con la permeabilità all'aria. 5.3.7.
Trasmittanza delle chiusure opache. Ai fini del contenimento del flusso
termico attraverso le chiusure, nonché del contenimento delle variazioni
della temperatura interna nel tempo, i massimi valori della trasmittanza
H, misurata come specificato al punto 5.3.3., dovranno risultare non
superiori a quelli indicati nelle seguenti tabelle in relazione alle masse
medie per unità di superficie delle chiusure stesse. 1) Chiusure
verticali esterne opache
M (Kg/m²) 20 50 100 200 e
oltre H (Cal/m²h°C) 0,43 0,61 0,81 1,09
2 Chiusure orizzontali
(o inclinate) di copertura e orizzontali di calpestio sovrastanti ambienti
aperti
M (Kg/m²) 100 200 300 e oltre H (Cal/m²h°C) 0,6 0,81
1
Per le palestre ed officine realizzate come corpo di edificio
isolato
M (Kg/m²) 20 50 100 200 300 e oltre H (Cal/m²h°C) 0,3
0,43 0,6 0,81 1
Si precisa che il valore di riferimento della somma
delle due resistenze termiche liminari va assunto pari a 0,2
m²h°C/Cal.
5.3.8 . Trasmittanza delle chiusure orizzontali e
verticali trasparenti. La trasmittanza H media (telaio + vetro)
delle chiusure trasparenti orizzontali o verticali non dovrà risultare
superiore ai seguenti valori: 1) Costruzioni da realizzarsi nei
territori della fascia costiera della penisola e nelle isole H < 5,5
Cal/m²h°C 2) Costruzioni da realizzarsi nell'Italia del Nord e al di
sopra dei 500 m H < 3,5 Cal/m²h°C
N.B. - Non essendo
ancora definite le zone climatiche in Italia, si è fatto ricorso a tale
sommaria classificazione di carattere indicativo.
5.3.9.
Trasmittanza delle chiusure verticali opache con elevata percentuale di
vetratura. Per le chiusure verticali eminentemente vetrate potrà
ammettersi, in deroga alla norma di cui al precedente punto 5.3.7., 1),
che la porzione opaca della parete stessa corrispondente a davanzale e
ciclino sia caratterizzata da un valore della trasmittanza H £ 1 Cal/m²h°C indipendentemente dalla massa media di
essa, tutte le volte che, per esigenze di illuminazione diurna, sia
necessario prevedere superfici di finestre di area uguale o maggiore del
50% dell'area della parete che delimita l'ambiente stesso
dall'esterno. Il valore della trasmittanza H £
1 Cal/m²h°C potrà inoltre essere tollerato, sempre
indipendentemente dalla massa media, per le porzioni di speciali elementi
prefabbricati che, in un elemento unico, comprendono la finestra, il
sottodavanzale, il ciclino, la schermatura infissi monoblocco). Per
tutte le restanti pareti opache vale la norma del punto
5.3.7..
5.3.10. Protezione delle chiusure verticali o orizzontali
trasparenti. Tutte le superfici trasparenti dovranno essere dotate di
schermature esterne ventilate, mobili, realizzate in maniera da garantire
che il flusso termico entrante dovuto all'irraggiamento solare, diretto e
diffuso, non risulti superiore al 30% di quello che si verificherebbe in
totale assenza della schermatura.
5.3.11. Temperatura ed umidità
relativa dell'aria degli ambienti. La temperatura degli ambienti
adibiti ad usi scolastici dovrà essere assicurata, in condizioni
invernali, da un adatto impianto di riscaldamento capace di assicurare in
tutti gli ambienti quando all'esterno si verificano le condizioni
invernali di progetto, le seguenti condizioni interne:
temperatura
. . . . . . . . . . . . . 20°C ± 2°C
salvo non sia diversamente
prescritto per locali ad uso speciale. E' consigliabile che vengano
assicurati adatti valori della umidità relativa negli ambienti interni
adibiti ad attività didattiche e collettive nel periodo invernale,
mediante un trattamento di umidificazione dell'aria esterna effettuato
dall'impianto di ventilazione idoneo a realizzare un'umidità relativa
dell'aria ambiente del 45-55% e a mantenere negli ambienti T =
20°C.
5.3.12. Purezza dell'aria. Dovrà essere assicurata
l'introduzione delle seguenti portate d'aria esterna, mediante opportuni
sistemi: i) Ambienti adibiti ad attività didattica collettiva o
attività di gruppo. Per scuole materne ed elementari coefficienti di
ricambio 2,5. Per scuole medie coefficiente di ricambio 3,5. Per
scuole secondarie di 2° grado coefficiente di ricambio 5. ii) Altri
ambienti di passaggio, uffici. Coefficiente di ricambio 1,5. iii)
Servizi igienici, palestre, refettori. Coefficiente di ricambio
2,5.
5.3.13. Trattamento dell'aria esterna. Nelle zone in cui si
verificano condizioni particolarmente gravi di inquinamento atmosferico
dovrà porsi particolare cura per quanto riguarda la presa dell'aria
esterna.
5.3.14. Prescrizioni relative alla tenuta d'aria. La
chiusura esterna considerata nel suo insieme (comprendente, cioè, tutti
gli elementi che la compongono quali infissi, giunti, ecc.) deve
assicurare nel locale, delimitato da chiusure considerate stagne e dalla
chiusura in esame, una tenuta tale che sia possibile realizzare
nell'ambiente anzidetto una pressione statica di 10 mm di colonna d'acqua
con un ventilatore di portata non superiore a 10 m3/h per
ciascun m² di superficie frontale della chiusura considerata. 5.3.15.
Prescrizioni relative alla tenuta all'acqua. Le chiusure esterne
verticali ed orizzontali, considerate nel loro complesso e particolarmente
nei giunti e negli infissi, debbono essere realizzate in modo da
assicurare che non possano avvenire attraverso di esse infiltrazioni di
acqua di pioggia. li controllo in laboratorio della tenuta alla pioggia,
dovrà accertare che l'acqua di pioggia che scorre su una porzione di
chiusura esterna verticale opaca comprendente eventuali giunti, ma con
esclusione di infissi, non possa attraversare la parete. anche quando
sulla faccia bagnata si esercita una pressione statica di 50 mm di colonna
di acqua. Per quanto riguarda la impermeabilità all'acqua la chiusura
sottoposta per un periodo di tempo di 3 ore alla prova sopradescritta, non
dovrà presentare un aumento di peso superiore al 5% di quello determinato
prima della prova. 5.3.16. Prescrizioni termoigrometriche. Negli
edifici muniti di impianti di riscaldamento atti a realizzare e mantenere
la temperatura interna di 20°C, nelle condizioni invernali, in nessun
punto della superficie interna delle chiusure esterne opache delimitanti
ogni ambiente la temperatura superficiale deve risultare inferiore alla
temperatura di 14°C in corrispondenza della temperatura esterna di
progetto. 5.3.17. Prescrizioni relative alla condensazione. I
materiali porosi, isolanti termici, devono essere opportunamente protetti
dai fenomeni di condensazione come idonee barriere
antivapore.
5.4. Condizioni di sicurezza. 5.4.1. Le
condizioni di sicurezza riguardano principalmente: i) la stabilità
degli edifici in condizioni normali o eccezionali (terremoti, alluvioni,
ecc.); ii) la sicurezza degli impianti, sia nell'uso che nella
gestione; iii) la difesa dagli agenti atmosferici; iv) la difesa dai
fulmini; v) la difesa dagli incendi; vi) la difesa
microbiologica. 5.4.2. Per quanto concerne la stabilità dovrà essere
osservato quanto segue: nella redazione del progetto e dei calcoli di
dimensionamento delle strutture, eseguita secondo i principi della scienza
delle costruzioni, e nell'esecuzione dei lavori ci si dovrà attenere
rigorosamente a tutte le norme generali e locali vigenti. i) I solai,
qualunque sia il tipo adottato, dovranno avere un grado di rigidezza tale
da evitare inconvenienti di qualsiasi genere (deformazioni delle
strutture, distacchi da altri elementi della costruzione, fessurazione dei
pavimenti, ecc.). I sovraccarichi accidentali da adottare sui solai e
coperture sono i seguenti:
- per coperture impraticabili.....................150 Kg/m2
- per laboratori con attrezzatura leggera.........500 Kg/m2
- per laboratori con attrezzatura pesante........1000 Kg/m2
- per palestre....................................500 Kg/m2
- per scale e terrazze praticabili................400 Kg/m2
- per tutti gli altri locali......................350 Kg/m2
ii) Particolare cura dovrà porsi nei calcoli ove i solai sono destinati
a ricevere macchinari e quindi con la presenza di carichi
concentrati. iii) Particolare cura dovrà porsi nei calcoli delle azioni
derivanti da vento e neve, tenendo conto delle condizioni locali di clima
e di disposizione, con l'osservanza della norma CNR - UNI 10012-67. iv)
Per la resistenza all'urto di corpo molle di grandi dimensioni (urti
accidentali) le pareti, soggette alle opportune prove, dovranno fornire
una resistenza alle sollecitazioni indotte, secondo le modalità di prova,
non inferiore a 25 kgm, sotto tale sollecitazione d'urto, esse non
dovranno presentare lesione alcuna o danneggiamenti tali da pregiudicare
caratteristiche di sicurezza, di tenuta, di complanarità o di estetica; le
modalità di prova verranno effettuate secondo le norme ICITE. 5.3.4.
Tutti gli impianti, comprese le relative forniture di apparecchi, dovranno
essere tali da non causare danni diretti o indiretti alle persone che li
usano. Dovranno essere osservate tutte le norme in proposito vigenti ed in
particolare: i) le prescrizioni del decreto del Presidente della
Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro, nonché le successive regolamentazioni; ii) le prescrizioni
dell'Ente nazionale prevenzione infortuni (E.N.P.I.); iii) nella
progettazione dell'impianto di riscaldamento e della relativa centrale
termica dovranno tenersi presenti le disposizioni di cui alla legge 13
luglio 1966, n. 615, riguardanti i provvedimenti contro l'inquinamento
atmosferico e dovranno essere osservate le norme di sicurezza per le
centrali termiche emanate dal Ministero dell'Interno, direzione generale
dei servizi antincendi e della protezione civile (v. "Impianti
termici"). 5.4.4. Per quanto riguarda la difesa dagli agenti
atmosferici delle pareti perimetrali verticali ed orizzontali, dovrà
essere osservato quanto prescritto nel punto 5.3.15. 5.4.5. Per la
protezione contro gli incendi si dovranno osservare le disposizioni
vigenti (vedi disciplinare prevenzione incendi). 5.4.6. Tutti gli
edifici dovranno essere muniti di impianto per la protezione dai
fulmini. 5.4.7. Le sorgenti luminose d'illuminazione artificiale poste
in laboratori, officine, palestre, ecc., dovranno essere opportunamente
protette dai pericoli derivanti da urti, vibrazioni, vapori, esalazioni
corrosive, ecc. 5.4.8. Nella progettazione e nella esecuzione di opere
relative ad ambienti ove si svolgono attività di movimento saranno da
evitarsi le cause di possibili infortuni degli alunni. 5.4.9. Le porte
di accesso alla scuola e a tutti i locali di uso collettivo dovranno
aprirsi verso l'esterno.
5.5. Condizioni d'uso. Le
condizioni di abitabilità debbono essere raggiunte e conservate,
compatibilmente con le esigenze da assolvere, con manovre semplici per il
funzionamento di apparecchi, per la apertura o chiusura di finestre, per
l'inclusione o l'esclusione di impianti e di sistemi di ventilazione,
ecc.. All'atto della consegna dell'edificio l'Ente che ha provveduto
alla costruzione dovrà fornire alla scuola una particolareggiata
descrizione sulla gestione degli impianti, sui livelli di agibilità, sul
tipo e complessità delle manovre e sull'uso dei mezzi elementari o
complessi, necessari a consentire: a) il raggiungimento e la
conservazione delle condizioni di agibilità di cui alle presenti
norme; b) il funzionamento di quelle parti tecniche, o tecnologiche,
destinate ad assicurare un perfetto svolgimento delle operazioni
didattiche; dovranno essere consegnati in duplice copia i disegni e gli
schemi della effettiva realizzazione di tutti gli impianti tecnologici:
riscaldamento, idraulico, elettrico, ecc..
5.6. E' da
raccomandarsi che il dimensionamento degli edifici e le relative aree da
occupare siano determinati in base ai criteri di percorrenza già contenuti
nelle norme sopraspecificate ed in base alla percentuale dì popolazione
nelle varie età scolastiche ubicate nelle zone da servire, percentuale che
sarà dedotta dai più aggiornati dati statistici delle classi di età della
popolazione in mancanza di studi maggiormente approfonditi.
5.7.
Norme finali e transitorie. Le norme di cui sopra, mentre per i
progetti in corso di esecuzione, o già approvati, o in fase inoltrata di
approvazione e per gli ampliamenti, adattamenti, completamenti di edifici
già esistenti hanno carattere indicativo, debbono invece intendersi
prescrittive per i progetti afferenti ai nuovi programmi ed a quelli già
esistenti per i quali non ancora si è provveduto alla progettazione delle
relative opere. Le norme stesse hanno carattere transitorio e sono
fondamentalmente valide per tutti gli interventi relativi al primo piano
triennale di cui all'art. 1 della l. 5 agosto 1975, n. 412, in pendenza
dell'emanazione delle nuove norme tecniche previste dall'art. 9 della
legge stessa. |